Nell’Est della Repubblica di Ucraina il conflitto tra le forze fedeli al governo di Kiev e le milizie filorusse assume, di ora in ora, i connotati di una vera e propria guerra civile. I soldati deputati a condurre l’operazione anti terrorismo nelle regioni sud-orientali del paese, oggi, hanno ripreso, giusto poche ore dopo la tregua pasquale sottoscritta dalle due parti, le operazioni contro le occupazioni dei pro-Mosca.
I posti di blocco delle milizie secessioniste nella città di Sloviansk, vicino Donetsk, sono stati oggetto di un attacco incrociato: da una parte l’esercito ucraino ha attaccato con 11 blindati, dal lato opposto, con sei blindati e due elicotteri; nello scontro a fuoco sarebbero morti 5 militanti filorussi. Adesso le forze di Kiev stanno tentando di recuperare altre parti della città che, nonostante la determinazione delle autorità centrali, resta tuttora in mano agli indipendentisti che hanno dichiarato di essere “pronti a resistere anche se con poche armi”.
A Sloviansk, quindi, resta alta la tensione soprattutto intorno al Municipio occupato, nonostante l’ordine di evacuarlo dell’esercito di Kiev, nel frattempo in altre città dell’Est teatro della protesta, le forze fedeli al governo ucraino, sono riuscite a riprendere qualche posizione: a Mariupol sul Mar Nero, il municipio occupato da una settimana, è di nuovo sotto il controllo delle autorità, secondo alcune fonti ci sarebbero diversi feriti. Sempre nei pressi di Donetsk, ad Artemivsk, un centinaio di filorussi è stato respinto dalle forze pro-Kiev mentre tentava di prendere un deposito di armi.
Vladimir Putin, di fronte allo scatenarsi della violenza di queste ore, pur non parlando chiaramente, lascia intendere che la Russia non resterà ferma a guardare: “l’operazione contro il popolo ucraino avrà delle conseguenze per coloro che prendono queste decisioni a Kiev, anche nell’ottica dei rapporti interstatali tra Russia e Ucraina”. Il ministro degli Esteri Lavrov, ieri aveva parlato di una possibile escalation sul modello di quella georgiana del 2008, oggi ha affilato le lame contro Usa e Ue che stanno tentando di “di fare l’ennesima rivoluzione colorata in Ucraina e non ci sono dubbi che qui non si parla solo del destino ucraino, cercano di sfruttare l’Ucraina come una pedina nel gioco geopolitico”.
Guglielmo Sano