La gazzarra sul decreto fiscale e Salva Berlusconi continua a scuotere il governo e il Partito democratico. La clausola del 3% dell’imponibile che eviterebbe sanzioni di natura penale all’evasore, oltre a salvare, di fatto, Silvio Berlusconi dalla pena accessoria dell’interdizione dei pubblici uffici, farebbe la fortuna anche di altri pezzi grossi. Come rivela Dagospia, riprendendo un pezzo del Fatto Quotidiano, la lista degli eventuali beneficiari della manina renziana sono parecchi: Sergio Scarpellini, Alessandro Profumo, Corrado Passera, Giuseppe Orsi, Bruno Spagnolini e, per finire, la famiglia Angelucci.
Il comma 4 inserito nell’articolo 4 del decreto fiscale, punisce infatti soprattutto chi elude il Fisco con operazioni di finanza strutturata, come i derivati ma anche inserendo elementi passivi fittizi. Articolo svuotato da un comma aggiunto alla fine (da Palazzo Chigi): vengono esclusi “flussi finanziari nelle scritture contabili obbligatorie”. “Una norma che la Ragioneria avrebbe bocciato, perchè provocherebbe un buco di 10-15 miliardi all’Erario”, racconta chi ha seguiti l’iter del procedimento. Cifra che secondo un documento dell’Agenzia delle Entrate rivelato da Libero non sarebbe inferiore ai 16 miliardi.
“Se il decreto venisse approvato così com’è, rischierebbe di saltare anche la condanna in primo grado per false fatturazioni all’ex ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi e al numero uno di Agusta Westland, Bruno Spagnolini. Finmeccanica verrebbe coinvolta dai ritocchi apportati da Palazzo Chigi al decreto anche in relazione all’inchiesta su fondi neri e tangenti per gli appalti del Sistri che ha portato a processo l’ex presidente Pier Francesco Guarguaglini”.
Per quanto riguarda Passera, la norma lo grazierebbe in quanto, rendendo molto difficile la concretizzazione della frode fiscale, cadrebbero le accuse a lui mosse quando era amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, incarico che lasciò per entrare a far parte del governo Monti.