Dall’Olanda Mario Draghi, il numero uno della Bce intervenendo al bicentenario della Banca Centrale Olandese, ha ribadito che la Banca Centrale Europea è pronta a utilizzare strumenti convenzionali e non convenzionali, se necessario, per contrastare i pericoli connessi a un lungo periodo di bassa inflazione.
Draghi non ha tuttavia fornito alcuna indicazione sui tempi di eventuali mosse: l’attesa di un rimbalzo dell’inflazione nel mese di aprile dallo 0,5% di marzo e le indicazioni della continua ripresa dell’economia (confermate dal buon risultato dell’indice Ifo) fanno ritenere che la Bce possa aspettare fino alla riunione di giugno, quando pubblicherà le proprie proiezioni sull’inflazione.
Al malfunzionamento dei mercati del credito bancario, ha aggiunto il presidente dell’Eurotower, la Bce potrebbe “adeguatamente rispondere con un’operazione mirata di rifinanziamento a più lungo termine, oppure attraverso un programma di acquisti di attività cartolarizzate“.
A fronte di un peggioramento del credito, che ostacoli la trasmissione della politica monetaria (è quanto è avvenuto soprattutto in Italia e in Spagna e soprattutto a scapito delle piccole e medie imprese), la Bce risponderebbe, ha affermato il suo presidente, con una nuova fornitura di liquidità alle banche, ma condizionata alla concessione di prestiti all’economia reale.
Infine, se le prospettive d’inflazione nel medio termine dovessero peggiorare (quindi scendere ulteriormente), la Bce potrebbe acquistare un ampio spettro di titoli sia pubblici sia privati.
Guglielmo Sano