Nuove polemiche sul caso Chil Post, che vede Tiziano Renzi indagato per bancarotta fraudolenta dalla procura di Genova. Dopo l’interrogatorio di dicembre, il padre del premier si scaglia contro le recenti affermazioni, annunciando querele per diffamazione.
Tiziano Renzi: “una campagna per fini elettoralistici”
Secondo quanto riportato dal sito toscano Go News sabato pomeriggio, con una nota, Tiziano Renzi afferma di aver dato il mandato ai suoi avvocati “di procedere senza esitazione alcuna a perseguire nei modi che riterranno opportuno coloro che si sono resi responsabili di un’opera diffamatoria palese”.
Per Renzi, infatti, si tratta di “una campagna costante, tesa a screditare la correttezza propria e delle aziende alle quali collabora”, utilizzata “per fini meramente elettoralistici in previsione delle prossime scadenze regionali”, data “la lapalissiana insussistenza di quanto costantemente e recentemente affermato”.
L’interrogazione a Rossi di Giovanni Donzelli
Il tutto si riferisce soprattutto alle affermazioni di queste ultime settimane, che hanno insistito sul fatto che i debiti della società del padre di Renzi sarebbero stati pagati sostanzialmente dallo Stato. Un’interrogazione al governatore Rossi in merito a Fidi Toscana da parte del consigliere regionale Giovanni Donzelli (Fdi-An), infatti, aveva fatto finire sotto la lente di ingrandimento anche la garanzia da parte della finanziaria, facente riferimento alla regione, sulla copertura per l’80% di un prestito di 437 mila euro che la società di Tiziano Renzi aveva chiesto alla Banca Cooperativa di Pontassieve.
Col fallimento di Chil Post, nel 2013, la Banca si era proprio rivolta a Fidi Toscana, riuscendo a farsi liquidare l’80% dell’esposizione, ossia 263.114 euro. “Dopo il fallimento è stata erogata una garanzia per azienda fallita” ha affermato Donzelli, che ha ribadito come “il Governo Renzi, attraverso il Ministero Sviluppo economico ha così dato a Fidi Toscana 236.803 euro”.
“C’è un’ingiustizia palese” ha commentato Donzelli durante la conferenza stampa, ricordando come “c’è un imprenditore che ogni 5 giorni si impicca per la crisi”.