Plus/Minus: alti e bassi della NBA
Plus/Minus apre il nuovo anno con il pollice altissimo per gli Atlanta Hawks. La squadra allenata da Budenholzer è al momento in testa all’Est con un record di 28-8, sette vittorie in fila e nove nelle ultime dieci. Toronto Washington e Chicago inseguono a tre partite di distanza, mentre arrancano, più o meno clamorosamente, i Cavs alle prese con infortuni e stravolgimenti di mercato. Varejao fuori per la stagione a causa della rottura del tendine d’Achille ha costretto la dirigenza a sacrificare due future prime scelte per avere da Denver il centro Mozgov. Inoltre è arrivata anche la cessione di Waiters ( a Oklahoma City) in un giro a tre che ha portato in Ohio Iman Shumpert e J.R. Smith e il suo contrattone. Vedremo cosa accadrà anche col rientro di Lebron dall’infortunio. Per ora siamo a due vittorie nelle ultime dieci, con i K.o. consecutivi arrivati a quattro di fila. Oltre ovviamente al nostro pollice basso.
Chi si merita invece un altro super Plus dopo mesi di critiche sono i Detroit Pistons. Vi ricordate la cessione di Josh Smith di cui vi avevamo parlato e la prima conseguente vittoria dopo mesi di buio? Beh le vittorie sono diventate otto nelle ultime dieci, e anche se è presto per dirlo pare proprio che la mossa sia stata decisamente azzeccata.
A Ovest invece è sempre più Warriors-time. Curry e compagni continuano a cavalcare il miglior record NBA complice anche l’inizio di stagione da MVP del loro leader. A sorpresa li inseguono i Portland Trail Blazers che sono sicuramente una candidata ai play off ma che in pochi (e certo non noi) prevedevano così in alto. È in calo invece Memphis, che paga l’assenza di Zaccaria Randolph, mentre sta risalendo Houston, dopo qualche passaggio a vuoto dovuto all’arrivo di Josh -sempre lui- Smith. Dallas e Clippers continuano la loro personale ricerca dell’equilibrio perfetto per fare il definitivo salto di qualità, mentre faticano un po’ troppo i campioni in carica di San Antonio, settimi, principalmente a causa dei problemi fisici di Parker e Leonard. E ringraziare che hanno battuto i Pelicans in un quasi scontro diretto grazie ad un clamoroso colpo di fortuna di Duncan (o Asik con l’auto canestro?) per forzare l’overtime. OKC come detto sopra ha inserito Waiters nel motore, ma i risultati ancora non sono dalla loro. La caccia ai play off è apertissima e con la squadra al completo dovrebbero essere alla portata, a patto di non perdere più partite sulla carta abbordabili come contro i Kings. Chiudiamo infine con quello che mai ci saremmo sognati di dover scrivere. Philadelphia non è più ufficialmente la peggior squadra della lega. Dopo le ultime due vittorie consecutive (giuro, è vero), il ruolo di maglia nera se lo contendono Minnesota e New York, entrambe ferme a sole cinque vittorie e soprattutto in striscia aperta di 15 sconfitte consecutive. Una squadra però oltre ad avere l’handicap di giocare ad Ovest ha forse il miglior rookie della lega, che alcuni pensano dominerà per i prossimi dieci-quindici anni, più play e guardia titolari fuori per infortunio. L’altra doveva andare a caccia dei play off, ha il monte salari tra i più alti della NBA e gioca nella Grande Mela. Lì un Minus come quello che gli siamo noi, per la tremenda stampa locale è roba da ridere.