Podemos non si ferma più, è il primo partito in Spagna

Pubblicato il 11 Gennaio 2015 alle 14:55 Autore: Umberto Zimarri
podemos

Continua a volare in Spagna Podemos, il partito di sinistra radicale ed anticasta nato dalle proteste degli “indignados” circa un anno fa.

Alle passate elezione europee il movimento guidato da Pablo Iglesias ha raccolto il 7,9% mentre adesso secondo un recente sondaggio dell’emittente Radio Cadena Ser, effettuato dagli analisti di Muy World, sarebbe il primo partito politico raccogliendo il 27,5%. È sempre bene sottolineare che questa formazione è nata solamente un anno fa. Staccato di 3 punti ci sarebbe il Partito Popolare del premier Mariano Rayoy, invece, molto negativo (19%) è il risultato che il sondaggio attribuisce al PSOE del giovane segretario Pedro Sanchez. Situazione molto fluida anche al centro dell’arco costituzionale che è conteso da Progreso y Democracia (PyD) che si attesta al 5,5% dei suffragi e dall’avanzata di Ciudadanos, formazione neonata catalana, che raccoglie il 5% dei consensi. Chi esce con le ossa rotte da questo terremoto politico è la sinistra radicale tradizione che vede dimezzato il suo bottino elettorale.

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Quali sono i possibili sviluppi politici di questa situazione? Al momento i due partiti “tradizionali”, PP e PSOE, potrebbero andare al governo solo in caso di una grande coalizione poiché assieme raccoglierebbero il 43,6% dei consensi. Questa eventualità al momento viene smentita categoricamente da Pedro Sanchez.

Come abbiamo visto il partito guidato da leader col codino, docente di Scienze Politiche, pesca principalmente nell’elettorato di estrema sinistra e in quello socialista ma sta divenendo il punto di riferimento elettorale per gli elettori popolari delusi e in quello che comunemente viene considerato il partito del non voto.

A livello programmatico la proposta di Podemos è basata sul aumento significativo del salario minimo, sulla riduzione della giornata lavorativa e dell’età pensionabile, sulla riforma del sistema educativo e su una rigorosa ed inflessibile lotta alla corruzione e all’evasione fiscale. Dal punto di vista della politica estera, invece, è fortissimo il legame con il partito greco Syrizia, guidato da Alexis Tsipras, tant’è che il 22 gennaio prossimo Iglesias sarà proprio in terra ellenica per aiutare il “compagno” greco nella campagna elettorale. Nonostante queste posizioni molto radicali e forti e la successiva demonizzazione che avviene da parte dei popolari, il 44% dell’elettorato spagnolo ritiene Pablo Iglesias il miglior premier per la Spagna nel futuro prossimo.

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