Se Atene piange, Sparta non ride. Quale l’argomento tabù? Le primarie, of course. Se il centrosinistra si trova coinvolto nelle polemiche relative alle primarie di Genova, appena concluse con l’affermazione di Raffaella Paita e la denuncia di brogli da parte del suo avversario Sergio Cofferati, nel centrodestra continua la lotta intestina tra i fautori di una scelta del futuro candidato premier affidata agli elettori e chi invece continua ad opporsi a tale strumento.
Gasparri (FI): Primarie? Roba da sfigati
Non usa giri di parole l’ex ministro Maurizio Gasparri che, intervistato da Rfc, snobba le primarie: “Tutti quelli che sono dissidenti si uniscono, è l’unione delle minoranze, ma tanto il consenso ce l’hanno altri, Berlusconi o Salvini. Quelli che sono entusiasti delle primarie, essendo sfigati nei loro schieramenti, urlano di più per farsi fare la fotografia, ma i voti non ce l’hanno loro”. La stoccata ha un destinatario preciso, vale a dire la triade composta da Raffaele Fitto, Giorgia Meloni e Flavio Tosi, che non più tardi di sabato scorso, nella convention “Sveglia il Centrodestra”, aveva rilanciato la necessità di primarie per la scelta del nuovo capo della coalizione moderata.
L’ex ministro critica duramente Fitto: “Ha rifiutato, sbagliando, ogni proposta di coinvolgimento nei vertici del partito da parte di Berlusconi”. E gli lancia un avvertimento: “Se uno poi si chiama fuori e vuole fare la polemica, si vede che farà come altri, come Alfano o Fini, che però non sono stati seguiti dagli elettori nel momento in cui si sono schierati contro Berlusconi”.
Da Gasparri un giudizio negativo anche sulle primarie liguri del PD, con le polemiche sul voto in massa da parte degli immigrati: “Una visione razzista e davvero vergognosa che dimostra come sia strumentale e falso l’interesse della sinistra verso gli stranieri”. E ancora: “Dopo i rom di Marino, i cinesi di Burlando e Paita. Il cinese fregato dai cinesi, così potremmo intitolare questa nuova farsa Pd. Che conferma la scarsa credibilità delle primarie e la scarsa serietà del Pd, che vede gli extracomunitari come ascari da usare come manovalanza nella lotta interna”.
Lupi (NCD): Salvini irresponsabile
Ma se Gasparri sostiene che il leader deve essere colui che ha i voti – cioè Berlusconi o Salvini – il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, intervistato dal Corriere della Sera, boccia categoricamente il leader leghista: “Matteo Salvini in questi giorni sta usando toni che lo pongono persino più a destra della Le Pen. È chiaro che non può essere il prossimo leader del centrodestra: anzi, se continua così, condanna la Lega all’isolamento”. E aggiunge: “Ci hanno lasciato molto sconcertati i toni usati nel dibattito parlamentare dopo l’attentato di Parigi. Sono toni mai sentiti nella storia della Lega e che pongono riflessioni all’ intero centrodestra in prospettiva futura”.
Per Lupi la sostanza è chiara: “Come può essere un leader chi parla di un ‘governo collaborazionista dei terroristi’ e di ‘milioni di terroristi pronti ad attaccare’? Sono parole irresponsabili. La Lega ha sempre usato toni accesi, ma c’è un confine oltre il quale dobbiamo fermarci”.