Un colloquio con Matteo Renzi e il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, quindi tutti i preparativi per l’addio. Si avvicina il momento delle dimissioni del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, fissate per la fine del semestre europeo a presidenza italiana, che si concluderà domani. E mentre i partiti cercano di trovare la quadra per eleggere un candidato largamento condiviso, l’attuale inquilino del Colle sbriga le ultime formalità prima di dare l’addio alla poltrona occupata per quasi nove anni, unico Presidente della storia della Repubblica Italiana ad essere rieletto per un secondo mandato.
Dimissioni Napolitano, le ultime formalità
Dopo che sarà calato il sipario sul semestre europeo, il Colle invierà la lettera con cui Napolitano informerà i presidenti delle Camere di aver appunto rassegnato le dimissioni. Toccherà quindi a Laura Boldrini, presidente di Montecitorio, convocare entro e non oltre 15 giorni – quindi per fine gennaio – il Parlamento in seduta comune, integrato dai rappresentanti delle Regioni, per avviare le procedure per l’elezione del successore di Napolitano. Toccherà invece a Pietro Grasso, presidente del Senato, assumere la carica di reggente sino alla designazione del nuovo presidente della Repubblica.
Oggi Napolitano riceverà alcuni ambasciatori, per poi recarsi alla casa del Cinema, per rendere omaggio alla camera ardente di Francesco Rosi, l’amico regista recentemente scomparso. Domattina invece toccherà all’incontro con i corazzieri, che precederà il congedo dai dipendenti del Quirinale. Un minuto dopo, la palla passerà al Parlamento. Con la speranza di non rivivere le travagliate vicende dell’aprile 2013.