Salvini incontra gli esodati e nel frattempo in via Bellerio va i in scena la manifestazione dei lavoratori. Sono i 71 dipendenti della Lega Nord licenziati che chiedono l’applicazione dei contratti di solidarietà al posto del licenziamento collettivo. Contro questa procedura scattata lo scorso ottobre vi è in corso anche una trattativa sindacale. Proprio nella giornata di oggi era previsto il ritorno al lavoro dei 71 dipendenti in attesa della mediazione del ministero del Lavoro.
Al tavolo gli esodati, fuori i dipendenti del Carroccio
Da una parte gli esodati al tavolo con Salvini, dall’altra i dipendenti della Lega in strada a manifestare. In sostegno agli esodati, Matteo Salvini ha promosso una raccolta firme per un referendum abrogativo della legge Fornero. Sull’altro fronte invece, sembra aver fatto molto poco il leader del Carroccio: “Nemmeno Bossi o Maroni erano riusciti a farci iscrivere al sindacato. Tra i record di Salvini c’è anche questo” tuonavano meno di una settimana fa al termine del terzo incontro tra i rappresentanti sindacali e gli avvocati della Lega Nord. La Lega avrebbe anche respinto la proposta dei lavoratori di continuare a lavorare a stipendio dimezzato. La proposta di parte leghista è la cassa integrazione a zero ore tranne che per 5 o 6 posizioni lavorative. Una proposta ritenuta inaccettabile dai sindacati.
Sindacati contro il leader leghista: “Difenda anche i suoi lavoratori”
Francesco Bonora della Uil ammonisce il segretario leghista: “Difenda anche i suoi lavoratori e ci riceva, con i contratti di solidarietà la Lega risparmierebbe la metà dei 3.5 milioni che spende ogni anno in stipendi”. E aggiunge: “Hanno chiesto il licenziamento di 71 dipendenti su 71, qui e sul territorio. Nel terzo tavolo hanno parlato di 4/5 funzioni preservate per la segreteria di Salvini, l’autista di Bossi e l’ufficio amministrativo”.
Salvini: “Incontrerò tutti”
Al termine dell’incontro con gli esodati, Salvini ha assicurato che incontrerà anche i 71 dipendenti della Lega Nord ma ha aggiunto: “Con l’azzeramento del finanziamento pubblico ai partiti servono sacrifici per tutti. Stiamo risparmiando su tutto, chiediamo contributi agli eletti e ci affideremo a dei volontari”. Un incontro che i lavoratori chiedono da tempo e che tarda ad arrivare. Uno dei lavoratori spiega: “Abbiamo chiesto un incontro anche tramite la sua segreteria ma ci ha risposto che della questione se ne occupano gli avvocati… finirà come nei divorzi, tutto in mano agli avvocati”.
La sede di via Bellerio non si vende
Sull’ipotesi di fare cassa cedendo la storica sede di via Bellerio, il leader del Carroccio ha ribadito la sua posizione: “Non è in vendita, anche perché il mercato immobiliare è quello che è”.