“Terrore? Non in nostro nome”: la comunità musulmana tedesca si è schierata compatta contro il terrorismo. È prevista per oggi pomeriggio a Berlino una commemorazione per le vittime dell’attentato di Parigi. Non è esclusa la partecipazione di Angela Merkel che vuole inviare un messaggio all’indirizzo di Pegida, il movimento anti-Islam che di giorno in giorno accumula sempre più consensi.
La protesta anti-Islam
Angela Merkel e la maggior parte del suo gabinetto si uniranno alla manifestazione organizzata dalla comunità musulmana per una “Germania tollerante e aperta”. La concentrazione si svolgerà alla Porta di Brandeburgo. L’obiettivo è di protestare contro le dimostrazioni islamofobe che ieri hanno attraversato il paese. Pegida, movimento che rivendica le radici cristiano-giudaiche dell’Europa, è riuscita a radunare 25mila persone solo a Dresda. Dal canto suo, la cancelliera ieri ha ricordato che “l’Islam appartiene alla Germania”.
La strumentalizzazione di Charlie
Thomas De Maiziere, ministro degli Interni tedesco, ha accusato Pegida di strumentalizzare l’attentato alla redazione della rivista Charlie Hebdo. A tal proposito fa discutere l’atteggiamento dei leader del movimento a Lipsia: avevano concordato internamente il divieto di portare alla manifestazione di ieri le più famose vignette pubblicate dal settimanale satirico francese raffiguranti Maometto. Una disposizione consigliata anche dalle autorità cittadine. Salvo poi accusare le stesse di aver proibito la libera espressione. “Una bella trovata pubblicitaria” ha commentato il sindaco di Lipsia, denunciando l’accaduto.
I leader del movimento hanno anche invitato i manifestanti a indossare una fascia nera al braccio in segno di lutto per le vittime dell’attentato di Parigi. L’iniziativa è stata criticata da un collettivo di 14 vignettisti francesi e francofoni tra i quali figurava, però, anche il nome dell’olandese Willem, tra i fondatori di Charlie Hebdo. Le vittime di Parigi non sono state uccise da una religione ma “dall’odio, dall’ignoranza, dalla stupidità, dall’estremismo” si poteva leggere nel comunicato con cui i disegnatori prendevano le distanze dal movimento tedesco.