Morte Malanda: mistero su chi era alla guida del SUV
Emergono nuovi particolari sul tragico incidente che ha sabato scorso ha spezzato la vita di Junior Malanda, promettente centrocampista belga di origini congolesi del Wolfsburg. Secondo quanto riportano i quotidiani tedeschi infatti, la vettura del giovane sarebbe stata pizzicata dagli autovelox più e più volte negli ultimi sei mesi a velocità folli, senza mai essere fermata o segnalata.
VELOCITA’ – Tutto il calcio tedesco ha pianto la prematura morte di Malanda, considerato dagli esperti del settore un vero e proprio talento, uno dei migliori elementi in circolazione. La tragedia è avvenuta sabato pomeriggio nei pressi di Porta Westfalica, a pochi chilometri dall’aeroporto di Brunswick dove il giocatore si sarebbe dovuto imbarcare per una tournee del Wolsfburg in Sudafrica. Nello schianto contro un albero a oltre 250 km/h Malanda, che non guidava il potente SUV e che non indossava la cintura di sicurezza, è morto sul colpo. Rimasi feriti in modo grave gli altri due passeggeri, anch’essi calciatori della squadra tedesca, e il conducente.
INDAGINI IN CORSO – Le autorità tedesche hanno annunciato che stanno indagando sul conducente del mezzo intestato a Malanda, del quale non sono state ancora fornite le generalità. A differenza di quanto era stato riportato a poche ore dall’incidente, la polizia fa sapere che “chi era alla guida era in possesso di una patente”, smentendo tutte quelle voci che davano il povero Malanda vittima di una ‘bravata’. Tuttavia, ciò che rimane da chiarire e che rende oscura questa brutta vicenda, è come mai il mezzo non sia mai stato sequestrato dopo le oltre venti multe per eccesso di velocità. Rimane un mistero poi, come mai il giocatore fosse solito far guidare il SUV a questo suo conoscente, beccato più di qualche volta ad oltre 200 km/h sopra il limite previsto dal codice della strada. I parenti del giocatore, così come tutti gli sportivi tedeschi, attendono che la polizia e la magistratura facciano chiarezza.