“La fatwa è questione di punti di vista. Basta saperla gestire. Io sono tranquillo, vado avanti e rispondo solo ai cittadini di Parma. A tutti, ovviamente, anche a quelli che non mi hanno votato. Mancano ancora tre anni alla fine del mio mandato”. Così, intervistato da Repubblica, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (M5S), che sottolinea di non avere “nessuna intenzione di uscire dal Movimento nè di andare alla rottura”. “A Casaleggio – prosegue – dico che amministrare una città vuol dire affrontare i problemi reali. Fare i conti con le cose concrete. Dare risposte alla gente perchè alla gente le polemiche interessano pochino. In questa sfida quotidiana certe battaglie puoi anche perderle. Sull’inceneritore abbiamo fatto di tutto per bloccarlo, lo ha riconosciuto anche Grillo”.
“Non è stato possibile fermare quell’impianto – afferma -. L’ha costruito una società privata. Non è questione di penali da pagare, è che la città, dissestata come l’abbiamo presa, non poteva permettersi di dire a questi signori: prego, ecco 180 milioni, tenetevelo. Detto questo, non sono stato eletto per fermare l’inceneritore. Il programma per Parma è fatto di 400 punti”. “La verifica chiesta da Crimi è tecnicamente infattibile – ricorda, – l’ho detto. Penso a lavorare sodo e a testa bassa come ho fatto da quando gli elettori mi hanno consegnato le chiavi di Parma. Quanto a Civati, balle. L’ha detto anche lui che non ha nemmeno il mio numero di telefono. Mai sentiti”.