Marò, Mogherini “Non ci aspettiamo soluzione rapida”

Pubblicato il 25 Aprile 2014 alle 10:48 Autore: Gabriele Maestri
india marò

Marò, nuovo intervento del ministro Mogherini: “l’avvio delle procedure per l’arbitrato internazionale è una buona notizia, ma la vicenda dei due marò trattenuti in India non si chiuderà in tempi brevi”. Lo spiega in un’intervista al Tempo il ministro degli Esteri Federica Mogherini.

Questo passaggio, afferma a proposito della nuova fase annunciata ieri nell’audizione al Senato, “è necessario, ma non deve portare ad aspettative su una soluzione rapida. I marò e le loro famiglie sono i primi a saperlo. Il punto è approdare a un livello di discussione adeguato. C’è una divergenza sull’attribuzione della giurisdizione e queste controversie si risolvono attraverso gli strumenti del diritto internazionale”. “La dinamica internazionale non sarà né breve né semplice. È giusto che sia chiaro per evitare aspettative d’immediatezza ed è giusto configurare il quadro nel modo più realistico possibile”.

Mogherini

Se la fase dell‘internazionalizzazione fallisse “lo vedremo a tempo debito. È una via complessa e lunga, l’abbiamo appena intrapresa. Ci diamo qualche possibilità di successo”.

Presidente Giorgio Napolitano “Onore ai Marò ingiustamente trattenuti” – Anche il Presidente della Repubblica oggi, 25 Aprile, ha voluto dedicare un pensiero ai Marò: “onore ai Marò ingiustamente trattenuti, lontano dalle loro famiglie e dalla patria” ha detto Giorgio Napolitano.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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