Qualcuno ha parlato di giallo a proposito dell’incontro Padoan-Napolitano svoltosi ieri. Oggi a chiarire il ‘mistero’ dell’incontro è lo stesso ministro dell’economia Padoan.
“Napolitano? Dài, ragazzi, non scherziamo. Era un incontro di routine. Nessun giallo. Nessun mistero. Nessun chiarimento particolare”, “con il presidente della Repubblica mi verrebbe da dire che c’è una profonda sintonia”.
Pier Carlo Padoan in un’intervista al Foglio parla a proposito del chiarimento voluto ieri da Napolitano sul decreto Irpef. “Tecnicamente sono un tecnico – afferma -, ci mancherebbe, ma siccome faccio anche l’economista, e siccome conosco bene la politica, so che in queste stanze è difficile fare politica economica senza essere anche molto politici. Da questo punto di vista mi sento molto politico nella misura in cui sono consapevole che non esiste alcuna scelta economica che si possa dire tecnica”.
“La mia militanza è nota – aggiunge -. Non nego che mi sento un ministro di sinistra. Mi sono sempre sentito, nel mio piccolo, parte di una sinistra storica non tradizionale. Non tradizionale perché ho sempre considerato un errore da parte della sinistra considerare il mercato, il capitale e la politica delle liberalizzazioni come se fossero demoni da contrastare”.
D’Alema? “Confesso che intravedo una continuità tra il governo guidato da Massimo e questo guidato da Matteo”. “C’è un elemento comune nel rompere vecchi schemi del passato. Nel cambiare la sinistra”.
Il ministro esprime anche la sua opinione sul leader della Fiat Sergio Marchionne. “Credo che la sua sia una storia positiva – afferma -, considerando anche il ciclo economico avverso a livello europeo per le aziende che producono auto. Credo che quella di Fiat non sia una delocalizzazione ma una magnifica trasformazione industriale e credo che il suo sia un successo di cui il nostro paese deve essere orgoglioso”.