Spese pazze, Nicole Minetti condannata dalla Corte dei Conti
L’ennesimo guaio per Nicole Minetti. Dopo la condanna in appello a 3 anni nel processo Ruby-bis, la corte dei Conti della Lombardia, infatti, avrebbe condannato l’ex igienista dentale di Berlusconi a versare all’erario ben 13 mila euro nell’ambito dell’inchiesta “spese pazze” dell’ex consiglio regionale lombardo. Lo ha rivelato questa mattina Giuseppe Guastella sul Corriere della Sera. La condanna è il frutto di una serie di procedimenti contabili aperti dal procuratore Antonio Caruso e dal sostituto Alessandro Napoli in parallelo all’inchiesta penale che si aprirà il prossimo 2 febbraio, e che vede alla sbarra 64 ex consiglieri regionali accusati di peculato.
Si era parlato molto di Nicole Minetti negli ultimi tempi. Era data quasi per certa la partecipazione al reality show di Alessia Marcuzzi L’Isola dei Famosi, e si parlava di un chacet di 200 mila euro. Poi tutto si è bloccato. Secondo Il Messaggero sia per motivi economici (“esagerata” la richiesta) sia per motivi di opportunità. Infatti, l’azienda Mediaset avrebbe ritenuto “troppo pesante” la sua condizione processuale.
I 13 mila euro che la Minetti dovrà restituire riguardano le spese estranee alla “rappresentanza” ma, scrivono i giudici, “del tutto private e personali”. Per esempio 832,80 euro per alloggiare all’Hotel Principe di Savoia di Milano, l’11 marzo 2011, giorno del suo ventiseiesimo compleanno; oppure 129,41 euro spesi in oggetti vari a Leroy Merlin e Ikea; infine 16 euro per il best-seller di Paolo Guzzanti “Mignottocrazia”, “all’evidenza estraneo a ogni esigenza di aggiornamento”.
Condannato anche Paolo Valentini Puccitelli, ex capogruppo Pdl in giunta, per mancata verifica sulle spese della Minetti. Dovrà restituire circa 6mila euro all’erario. Perché, scrivono i giudici, la prassi delle spese pazze e dei rimborsi farlocchi era “preesistente” al Pirellone e “risalente” anche a prima delle elezioni regionali del 2010.