Novità dal processo “rimborsopoli-bis”, che vede coinvolti numerosi esponenti politici piemontesi. Il Gup Daniela Rispoli ha deciso per l’assoluzione dei 9 indagati, accogliendo l’impianto accusatorio della stessa procura, secondo cui gli episodi di peculato contestati non potevano costituire reato per assenza di dolo, ossia l’elemento soggettivo della fattispecie criminosa.
Una proposta, quella dei pm, in linea con la richiesta di archiviazione presentata alla fine delle indagini preliminari. Tra gli indagati figuravano il segretario regionale del Pd, Davide Gariglio, e il vicepresidente Aldo Reschigna.
“Per me c’era qualcosa di molto più importante in gioco che continuare a fare l’assessore. Ciò che era importante era riuscire a preservare l’immagine di una persona che per 30 anni ha svolto un lavoro politico in modo onesto”. Così Aldo Reschigna, dopo l’assoluzione. “È stata un’esperienza difficile – ha spiegato – che ho tentato di vivere con serenità e ringrazio innanzitutto il presidente Chiamparino per la vicinanza di questi mesi”.
All’uscita dall’aula il segretario dem Davide Gariglio (che era accusato di aver speso poco più di novemila euro) si è detto soddisfatto “sia sul piano personale, sia sul piano del partito”: “Abbiamo dimostrato di aver agito senza la volontà di raggirare le leggi”. Secondo lui se ci fosse stata una condanna “la giunta Chiamparino sarebbe andata avanti ugualmente. Adesso però sono state sgomberate alcune grosse pietre d’inciampo”.
Assolti anche alcuni politici del centrodestra, come Fabrizio Comba, Gianluca Vignale e Giampiero Leo: “Spero che questa sentenza possa aiutare anche i colleghi che stanno facendo il dibattimento”, afferma quest’ultimo.