Anche l’Italia potrebbe essere nel bersaglio dei terroristi. A dirlo è un’inchiesta del settimanale L’Espresso, che parla di un fascicolo del Ministero dell’Interno, che raccoglie più di mille informative, scritte da aprile a dicembre 2014, che riguardano soggetti presumibilmente legati agli ambienti del terrorismo e possibili piani da attuare nel nostro Paese.
Circa ottocento potenziali terroristi
“Nelle carte investigative – scrive Piero Messina nel suo pezzo – sono state individuate una decina di minacce “serie” contro il nostro Paese”. Gli addetti alla sicurezza italiana, infatti, hanno schedato “800 tra uomini e donne”, considerati come dei potenziali jihadisti. Cellule formate nei campi di addestramento, che hanno deciso di lasciare il fronte medio orientale, approdando nello Stivale via mare, confondendosi tra i clandestini che tentano la fortuna attraversando il Mediterraneo.
“Che le rotte della migrazione abbiano punti di contatto con il mondo dell’eversione lo indicano altri tre cablo del Ministero dell’Interno”, scrive Messina nell’articolo, ricordando che proprio da queste informative sono partite due indagini delle procure di Palermo e Catania per comprendere i legami tra “viaggi della speranza” e terrorismo.
Una meta, il nostro Paese, che, secondo l’Intelligence americana, avrebbe ospitato anche Samantha Louise Lewthwaite, meglio conosciuta come la “Vedova Bianca”, ricercata per alcuni attentati in Kenya ed in Nigeria. Per gli americani, infatti, la donna “avrebbe scelto la Penisola – e in particolare Firenze – come nascondiglio temporaneo”.
A rischio Vaticano e “obiettivi statunitensi”
Il terrorista professionista, poi, conosce le scienze naturali e sa maneggiare gli esplosivi: “Nel profilo del candidato kamikaze – dice l’articolo – si legge che è “esperto” di biochimica ed avrebbe nozioni sull’assemblaggio di ordigni esplosivi”.
Secondo il Viminale e l’Intelligence, poi, sarebbero maggiormente a rischio la Santa Sede e “obiettivi statunitensi”, che potrebbero essere il bersaglio della formazione islamista somala Al-Shabaab, che potrebbe agire nel tentativo di “vendicare i raid dei droni americani contro i loro capi”.