NBA: febbre da play off

Pubblicato il 25 Aprile 2014 alle 13:53 Autore: Redazione
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Primo turno di play off NBA. Chi si aspettava un primo turno sottotono, almeno ad Est, si deve per il momento ricredere. Ad Ovest invece, l’equilibrio regna sovrano come da pronostici, ma non manca qualche sorpresa. Vediamo in breve come stanno andando le otto serie per la caccia al titolo.

EST

Indiana (1) – Atlanta (8) 1-1
Indiana ha avuto una gara inaugurale da incubo, finendo sotto anche di 20, e ha avuto a che fare con la presunta scazzottata tra Stephenson e Turner proprio alla vigilia della gara in questione. Tutti hanno minimizzato e smentito la vicenda, ma pare chiaro che i destini dei Pacers passino prima attraverso il loro spogliatoio che non quello avversario. E non ce ne vogliano gli Hawks, autori di una magistrale gara 1 e che in casa daranno comunque come sempre filo da torcere.

Chicago (4) – Washington (5) 0-2
Alzi la mano chi si aspettava che i capitolini avessero possibilità reali di passare il turno. Adesso la tengano su quelli che immaginavano un 2-0 fuori casa per iniziare la serie. La cosa più impressionante è stata la maniera in cui i Wizards hanno vinto. In rimonta e con il cinismo della grande squadra per due volte, con un brasiliano (Nenè) a spiegarla a tutti. I Bulls possono ancora riaprire la serie, perché hanno cuore, difendono e non mollano mai, ma passare il turno non sembra più un’impresa così semplice.

Miami (2) – Charlotte (7) 2-0
I Bobcats, per anni la barzelletta della lega, alla seconda apparizione nella post season non sono nemmeno stati così fortunati, incrociando le armi contro i bicampioni, che avranno pure avuto un calo finale nella regular season, ma quando c’è da fare sul serio fanno sempre paura. In più, oltre a tutto questo, se il tuo miglior giocatore, Big Al Jefferson, si fa male dopo cinque minuti di gara uno, le speranze di portare a casa anche solo il punto della bandiera si fanno davvero remote. Charlotte ha lottato in gara due, mostrando anche i muscoli e la faccia cattiva (fallaccio di Mc Roberts su Lebron), ma quando conta Miami non sbaglia.

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Toronto (3) – Brooklyn (6) 1-1
Grande entusiasmo in Canada per l’approdo ai play off, pure con una eccellente posizione, ma incrociare le armi coi veteranissimi di Brooklyn non è stato, anche qui, il massimo della buona sorte. In gara 1 Pierce, punzecchiato con Garnett sul fatto dell’età avanzata, ha ricordato a tutti cosa significa nei play off essere un veterano di classe. In gara 2 Toronto si è appoggiata ad un immenso De Rozan che ne ha messi a referto 30, e ha impattato. La serie potrebbe essere più lunga del previsto. Molto più lunga.

OVEST

San Antonio (1) – Dallas (8) 1-1
Oh, premessa d’obbligo. Ad ovest non c’è una singola squadra che possa considerarsi davvero outsider, quindi anche l’incrocio prima contro ottava riserva più di un rischio. Specie se si tratta di un “derby” tutto texano, in cui gli Spurs del neo eletto allenatore dell’anno soffrono gli accoppiamenti difensivi e l’atletismo dei Mavs. Dallas dal canto suo torna a casa addirittura col rimpianto di non essere avanti 2-0 nella serie, dopo il parziale finale di 14-0 subito in gara uno che ne ha sancito la sconfitta.

Houston (4) – Portland (5) 0-2
Houston, abbiamo un problema. La Marcus Alridge è stato finora spaziale (tanto per restare in tema), viaggiando all’allucinante media di 44,5 punti ad allacciata di scarpe. I Rockets hanno perso in overtime la prima e poi in volata anche la seconda, “sprecando” un Howard stratosferico soprattutto in gara 2. Harden però deve alzare il livello del suo spartito. Probabilmente la serie più impronosticabile di tutte, comunque ancora equilibrata più di quel che dice il punteggio.

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Oklahoma (2) – Memphis (7) 1-1
OKC, nonostante un Durant in versione MVP che ha segnato un irreale gioco da quattro punti per mandare gara due in overtime, si è dovuta arrendere alle due torri dei Grizzlies, squadra che difende come poche e che in post season ha già dimostrato più volte di esaltarsi. La serie si sposta adesso a casa loro. Vedremo se Westbrook e compagni saranno in grado di dar man forte a KD e riportare ai Thunder il vantaggio del fattore campo.

Los Angeles Clippers (3) – Golden State (6) 1-1
I losangelini hanno cercato di buttare in più modi gara 1, riuscendo nell’impresa dopo diversi tentativi. I Warriors hanno ringraziato e pur avendo perso di 40 gara 2 se ne tornano a casa con il vantaggio del fattore campo. Splendido duello tra Paul e Curry, due delle point guard più entusiasmanti della lega. Le due squadre non si amano, per cui la componente nervosa avrà grande importanza. Golden State ha esperienza di sgambetti, chiedere ai Denver Nuggets dello scorso anno. I Clips vogliono scrollarsi di dosso l’etichetta di squadra con la sconfitta nel dna, ma per farlo hanno davanti un compito difficile. Coach Doc Rivers ha comunque l’esperienza per riuscirci.

Marco Minozzi

L'autore: Redazione

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