Risale a un mese fa lo storico annuncio delle FARC: cessate-il-fuoco unilaterale. Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia avevano solo precisato che l’interruzione delle ostilità sarebbe stata interrotta in caso di attacco da parte delle forze governative.
Passi avanti
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos non ha mai nascosto la propria ritrosia alla concessione di una tregua. Il timore era quello che, un eventuale armistizio, avrebbe permesso alle FARC di riprendere fiato e riarmarsi. Tuttavia, il gesto “nella giusta direzione” del mese scorso ha convinto Santos. Il Presidente ha, quindi, dato mandato ai propri delegati impegnati nei colloqui di pace di contrattare un cessate-il-fuoco bilaterale e definitivo.
Nel suo primo discorso televisivo del 2015, Santos ha detto che la pace non è mai stata così vicina. I negoziati tra governo di Bogotà e ribelli sono cominciati nel novembre 2012 e tuttora si tengono a L’Havana, attraverso la mediazione di Cuba e Norvegia.
Durante l’estate, alla delegazione del governo impegnata a Cuba si erano uniti alti funzionari di esercito e polizia. Un “faccia a faccia” dalla forte carica simbolica visto che militari, forze dell’ordine da una parte e ribelli dall’altra si fronteggiano sin dal 1964. La presenza di un “sottocomitato tecnico”, però, ha anche indicato come fosse maturata la decisione di affrontare questioni decisive come la consegna delle armi e il reinserimento dei guerriglieri nella “vita civile”.
Armistizio difficile
Tuttavia, i buoni propositi enunciati da Santos stonano con le parole di Oscar Naranjo, generale in pensione e negoziatore per il governo ai colloqui di L’Havana, che rileva come per arrivare a un accordo di pace definitivo bisognerebbe prima diminuire l’intensità del conflitto mentre “non c’è ancora stato l’ordine diretto di sospendere i bombardamenti sugli accampamenti delle FARC”. Ancora il 6 Gennaio, su Twitter, Santos scriveva: “le istruzioni date alle forze armate non sono cambiate”.
Infatti, il comunicato licenziato dalle FARC all’indomani del discorso di Santos saluta con soddisfazione l’annuncio del Presidente ma sottolinea anche la contraddizione tra “le parole che esaltano la pace e quelle che ordinano la guerra”.