“Sto usando solo il 5% del mio potenziale combattivo, politico e intellettuale per oppormi a Renzi. Ma la mia pazienza non è infinita”. E’ questo il passaggio più pirotecnico dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera da Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. L’ex ministro per la Pubblica Amministrazione ha ribadito l’intenzione di Forza Italia di posticipare la discussione delle riforme all’elezione del prossimo inquilino del Quirinale. “Il gruppo di Forza Italia, con qualche legittima eccezione, è compatto sulla mia linea: non c’è tempo, e non è neanche giusto approvare alla Camera la riforma costituzionale prima dell’elezione del presidente”, sottolinea Brunetta.
“Non possiamo scegliere il capo dello Stato ingaglioffiti da un calendario assurdo, per far passare norme destinate a entrare in vigore nel 2018. E perché? Per una bambinesca prova di forza di Renzi? Suvvia, siamo seri”. Quando Brunetta pala di “qualche legittima eccezione”, ogni riferimento a Denis Verdini – che tra le file di FI è il più convinto sostenitore del Patto del Nazareno – è puramente non casuale. Tra Brunetta e Verdini non v’è mai stato amore, anzi. Secondo alcune indiscrezioni riportate da La Stampa, i due, a causa delle divergenti posizioni sulla partnership con Renzi, sarebbero quasi venuti alle mani nel corso di un recente incontro a Palazzo Grazioli.
“Proporrò al presidente Berlusconi di costituire un comitato di lavoro per le consultazioni con le altre forze parlamentari, a cominciare dall’Ncd di Alfano, per discutere del successore di Napolitano. Se invece Renzi forzerà la mano sul calendario, la scelta avverrebbe in un clima di tensione drammatica. Si andrebbe ‘ai materassi’, come si dice nel Padrino”, prosegue un battagliero Brunetta. Il battibecco col premier s’è fatto particolarmente acceso negli ultimi tempi. Ieri Renzi, durante la direzione Pd, ha bollato Brunetta come “re dei fannulloni” perché intenzionato a rinviare le riforme ad ogni costo. L’ex ministro ha affidato la sua risposta a un tweet.
La battuta di @matteorenzi? Lo dico con un sorriso. Per uno che non ha mai lavorato in vita sua… appare paradossale…
— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 16 Gennaio 2015
Sul profilo del prossimo uomo (o della prossima donna) del Colle, Brunetta ha le idee chiarissime: niente “comunisti” e niente tecnici. “Non voglio fare nomi, non ne abbiamo ancora discusso. Dico la mia personalissima opinione: Giuliano Amato è il più competente, il più esperto, il più conosciuto all’estero. Ed è di cultura liberal socialista”. La sfida ora è farlo digerire a Renzi, ma soprattutto agli italiani.