A Sana’a, capitale dello Yemen, uomini armati hanno sequestrato Ahmed bin Mubarak Awadh, capo dello staff del presidente Abd-Rabbo Mansour Hadi. Secondo Reuters il rapimento è stato condotto dagli Houthi, sciiti del nord, per impedirgli di presentare la bozza della nuova costituzione che oggi avrebbe dovuto sottoporre al presidente.
Transizione incompleta
Lo Yemen è considerato uno “stato fallito”, uno stato in cui la macchina pubblica è inefficiente e corrotta e il controllo del territorio non è completamente nelle mani delle autorità. La situazione politica yemenita si è ulteriormente complicata nel 2011, sulla scia della “primavera araba”, quando il paese venne scosso dalle proteste di piazza contro il regime di Abdullah Saleh. Quest’ultimo – accettò di dimettersi, dopo 33 anni di dominio ininterrotto, in cambio dell’immunità giudiziaria – resta comunque l’uomo più potente dello Yemen. L’attuale presidente Hadi, eletto il 22 Febbraio 2012, è stato il suo “braccio destro”.
La nuova costituzione dovrebbe dare inizio al post-Saleh. I media yemeniti riferiscono che la bozza costituzionale prevede la divisione del territorio statale in 6 regioni: a questa soluzione sono contrari gli Houthi, sciiti del nord che organizzano rivolte contro il governo centrale dal 2004, le milizie ribelli sunnite del sud, che vedrebbero disinnescate le proprie istanze di secessione. Anche i gruppi armati vicini al presidente Saleh si sono opposti: vorrebbero il paese diviso in numerosi micro-governatorati.
Nord contro Sud
Secondo le informazioni per ora a disposizione, dietro il rapimento di Mubarak ci sarebbero gli Houthi. Nel mese di settembre i miliziani sciiti del nord – probabilmente aiutati dall’Iran – hanno conquistato Sana’a che, in buona parte, è ancora sotto il loro controllo. Tuttavia, il 21 Settembre, Houthi e governo erano giunti a un accordo per la formazione di un governo misto con i separatisti del sud.
I rapporti tra nord e sud del paese sono travagliati sin dalla fine del dominio coloniale: la parte meridionale dello Yemen diventò uno stato indipendente alla fine del dominio coloniale britannico nel 1967, ma nel 1990 si unì al nord. Quattro anni dopo un tentativo di secessione del sud determinò lo scoppio di una breve guerra civile: il nord riuscì a ripristinare il controllo sul sud con le sue forze armate.