In Ucraina la tensione sale ancora. L’operazione antiterrorismo condotta dall’esercito di Kiev, contro le milizie filorusse nelle regioni sud-orientali del paese, è passata alla fase due: l’accesso alla città di Slovyansk, nei pressi di Donetsk, è stato completamente bloccato dai militari ucraini per evitare l’arrivo di rinforzi ai filorussi dalle altre città insorte.
La reazione dei manifestanti non si è fatta attendere: presso una pista d’atterraggio a Kramatorsk (dove, secondo alcune agenzie russe, si sta combattendo nelle strade), un elicottero militare di Kiev, è stato abbattuto dai filorussi che lo avrebbero colpito con una granata causandone l’esplosione, le autorità riferiscono che il pilota è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita, i pro-Mosca hanno lanciato una granata anche contro un check point delle forze fedeli al governo a Odessa, 7 feriti il bilancio dell’attacco.
Da Kiev accusano Mosca di voler scatenare la terza guerra mondiale: domani alle 16 scadrà l’ultimatum, lanciato dal governo di EuroMaidan nei confronti di Putin, con il quale è stato chiesto di spiegare cosa sta succedendo al confine, dove risultano 40mila truppe russe pronte a combattere che, al momento, stanno conducendo delle esercitazioni a solo un chilometro dal confine con l’Ucraina. A tal proposito Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha dichiarato: “siamo costretti a reagire contro la macchina militare ucraina e alle esercitazioni della NATO”.
La diplomazia, compresi gli accordi di Ginevra, sembra essere stata definitivamente messa da parte, al dialogo Occidente-Russia si sta velocemente sostituendo la preparazione di nuove sanzioni forse anche di attività militari: Obama, impegnato in un tour asiatico, sentirà in videoconferenza i leader europei con cui “c’è piena sintonia”, parteciperà anche Renzi. La cancelliera Merkel – “molto preoccupata per il linguaggio sempre più bellicoso utilizzato dal Cremlino” – ha chiesto a Putin, con un’urgente telefonata notturna, di condannare pubblicamente l’insurrezione nell’Est dell’Ucraina e chiedere alle milizie filorusse di lasciare gli edifici occupati oltre a deporre le armi nel rispetto degli accordi di Ginevra.
Nel frattempo Standard and Poor’s, nota agenzia di rating, ha abbassato il rating della Russia appena sopra il livello “spazzatura”, mossa che potrebbe far ulteriormente aumentare il nervosismo che si respira a Mosca.
Guglielmo Sano