Ha toccato tutti i temi caldi l’annuale relazione sull’amministrazione della Giustizia illustrata alla Camera dei deputati dal Guardasigilli Andrea Orlando, approvata oggi con 222 voti favorevoli, 89 contrari e 14 astenuti, e conclusasi con un appello rivolto alla politica: “Una giustizia efficiente è un importante obiettivo da raggiungere, un pilastro di ogni moderna democrazia. Faccio appello a tutte forze le politiche perchè la giustizia non torni a rappresentare terreno di misera polemica, ma di collaborazione”.
Nonostante le critiche del Movimento 5 stelle, che ha definito Orlando “autore di una riforma della giustizia inesistente”, il ministro non ha evitato nella sua relazione di parlare del malfunzionamento del sistema giudiziario, definito come “uno dei più grandi macigni sulla strada della crescita”. In particolare si è soffermato sullo spinoso problema della corruzione: “Le inchieste dimostrano che la corruzione ha raggiunto dimensioni intollerabili anche per il frequente suo intreccio con le organizzazione di tipo mafioso. Questo ha effetti devastanti sul piano economico e per i cittadini”.
Le ricette del governo per fermare la criminalità economica si concentrerebbero attorno al discusso reato di falso in bilancio e l’azione dell’esecutivo consisterebbe nell’elevazione delle condotte di falsificazione ad illeciti di pericolo per consentire l’efficacia delle indagini e la deterrenza delle sanzioni.
Orlando tuttavia espone anche i risultati ottenuti dal governo, con il calo delle cause civili pendenti al giugno 2014, 4 milioni ed 800 mila, conseguenza della riforma approvata dal Parlamento a novembre. Per quanto riguarda l’ambito penale invece le proposte di Orlando per ridurre il carico sono il “rafforzamento del patteggiamento” , la “riforma del giudizio di appello, da trasformare in un controllo del giudizio di primo grado” e la “razionalizzazione dei casi di ricorribilità per Cassazione”.