Alex Del Piero simbolo della “torinesità” nel mondo? Il consiglio comunale del capoluogo piemontese ha detto no alla proposta presentata dalla Lega che risponde stizzita.
L’avventura di Del Piero in India è terminata da poco e già il numero 10 fa discutere; stavolta non si tratta di calciomercato e delle sue scelte future – nonostante la carta d’identità riveli più di quarant’anni Pinturicchio non ha intenzione di appendere gli scarpini al chiodo -, ma la politica. Nonostante Del Piero non si sia mai esposto in maniera evidente a favore di uno schieramento politico particolare – voci ben informate dicono abbia mantenuto lo schieramento tipicamente padovano favorevole alla DC di Casini, ora in quota renziana – è stata la sinistra di Fassino ad affossare l’ex fantasista juventino.
La questione sembra essere squisitamente politica e non di tifoseria: il sindaco di Torino e candidato successore di Napolitano non ha mai nascosto la simpatia verso i colori bianconeri, ma il PD compatto ha fatto vincere questo particolare derby ai granata del Toro. Oltre al Papa, infatti, è stata conferita la cittadinanza onoraria al cappellano del Torino, don Aldo Rabino. Dopo la votazione, il capogruppo leghista della Sala Rossa, Fabrizio Ricca, replica così: “Il Comune ha concesso la cittadinanza onoraria a chiunque, anche a chi come Roberto Saviano non ha mai avuto nulla a che fare con Torino. Quando si tratta di conferirla a un personaggio che ha portato ovunque la torinesità, decide di negarla.”
Rapide e moderate le risposte della giunta: “La cittadinanza onoraria va usata con saggezza. Forse sarebbe opportuno introdurre riconoscimenti diversi, ad esempio un premio alla città” propone il granata Michele Paolino, capogruppo PD. “La mia è stata una decisione super partes. Senza nulla togliere a questo grandissimo campione, spettava alla Conferenza dei Capigruppo valutare se portare o meno la proposta in aula” dichiara Giovanni Maria Ferraris, Assessore allo Sport della Regione Piemonte.