Ucraina: nuovo accordo tra Kiev e ribelli, le ostilità non si fermano
In tarda notte è arrivato l’annuncio: Ucraina e Russia si sono accordate sul ritiro degli armamenti pesanti dalle aree del conflitto. Tuttavia è ancora lunga la strada verso un definitivo cessate-il-fuoco nelle regioni sud orientali del territorio di Kiev.
Gruppo Normandia
Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, ieri ha raggiunto a Berlino il suo omologo ucraino Pavlo Kimkin. All’incontro erano presenti anche Frank-Walter Steinmaier, capo della diplomazia tedesca, e Laurent Fabius, ministro degli Esteri francese, gli altri due membri del “gruppo Normandia” impegnati sul fronte degli accordi tra governo di Kiev e ribelli pro-Mosca.
Già nella mattinata di ieri Lavrov, che parla a nome delle autorità delle autoproclamatesi Repubbliche del Dombas, aveva dichiarato la propria disponibilità ad accordarsi sul ritiro degli armamenti pesanti. Secondo l’accordo saranno allontanate di almeno 9 miglia dalla linea pattuita durante l’incontro di settembre a Minsk. Entrambe le parti hanno violato i termini della tregua sottoscritta nella capitale bielorussa.
Tuttavia, il ministro tedesco Steinmaier ha sottolineato che l’accordo non è un “passo avanti”, lasciando intendere che le ostilità sono destinate a continuare.
La battaglia per l’aeroporto
Ancora dopo 8 mesi, continua il duello tra esercito e separatisti per l’aeroporto di Donetsk. L’esercito di Kiev ieri sera ha conquistato lo scalo assestando un duro colpo alle forze ribelli, che lo avevano occupato totalmente il 14 gennaio.
Però, come scrive il giornalista ucraino Yuri Butusov, le truppe di Kiev hanno dovuto ripiegare perché “tutto ciò che potrebbe servire come difesa, vecchi e nuovi terminal, torri di controllo, è stato completamente distrutto”. Dal ministero della Difesa hanno minimizzato la portata del ritiro definendolo semplicemente una “scelta tattica”. “Continuiamo a controllare la parte meridionale dell’aeroporto – ha detto il portavoce del ministero Vladislav Seleznyov – abbiamo abbandonato il resto perché è ridotto a un colabrodo, nessuno si può nascondere lì”.
Sergei Lavrov, ha commentato dicendo che “secondo gli accordi di Minsk, l’aeroporto dovrebbe essere consegnato ai separatisti”. Serhiy Halushko, dalla Difesa di Kiev, ha risposto che “non decide Lavrov di chi sono parti del territorio ucraino”.