Lo scorso 19 gennaio, la Commissione europea ha presentato una strategia con il fine di “stimolare l’apertura, la forza e la resilienza del sistema economico e finanziario dell’Unione europea per gli anni a venire”.
Questa strategia vuole permettere all’Unione europea di svolgere in modo migliore un ruolo di primo piano nella governance economica globale, proteggendo al contempo l’UE da pratiche sleali e abusive.
L’impostazione proposta dalla Commissione si fonda su tre pilastri.
Il primo pilastro
Il primo obiettivo è quello di promuovere un ruolo internazionale più forte dell’euro al fine di raggiungere i partner dei Paesi terzi per una serie di funzioni. Tra queste ci sono la promozione dell’uso della moneta e per questo, si vuole favorire il suo status di valuta di riferimento internazionale nei settori dell’energia e delle materie prime, anche per vettori energetici nascenti come l’idrogeno.
L’emissione di obbligazioni in euro nell’ambito di Next Generation EU aggiungerà liquidità significative ai mercati dei capitali dell’UE. Tutto ciò con lo scopo di rendere i mercati e l’euro più attraenti per gli investitori.
Altra opportunità per sviluppare i mercati finanziari dell’UE è quella di promuovere una finanza sostenibile. In questo contesto, la Commissione lavorerà per promuovere l’uso delle obbligazioni verdi come strumenti per il finanziamento degli investimenti energetici necessari per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici del 2030. La Commissione emetterà il 30% del totale delle obbligazioni nell’ambito di Next Generation EU sotto forma di obbligazioni verdi.
Oltre a tutto questo, la Commissione continuerà anche a sostenere il lavoro della Banca Centrale Europea (BCE) sulla possibile introduzione di un euro digitale. Secondo una dichiarazione congiunta delle due istituzioni, queste stanno lavorando per “esplorare la possibilità di emettere un euro digitale, come complemento al contante e alle soluzioni di pagamento fornite dal settore privato“.
Il secondo pilastro
Il secondo pilastro punta sulle infrastrutture del mercato finanziario dell’UE. In modo particolare, si pone come scopo quello di migliorare la loro resilienza, anche nei confronti dell’applicazione extraterritoriale di sanzioni da parte di Paesi terzi.
La Commissione istituirà anche un gruppo di lavoro per valutare eventuali questioni tecniche relative al trasferimento di contratti finanziari in euro o in altre valute dell’UE compensati al di fuori dell’UE a controparti centrali situate nell’UE.
Il terzo pilastro
Il terzo e ultimo pilastro ha come obiettivo quello di promuovere l’attuazione uniforme e l’applicazione delle sanzioni proprie dell’UE.
Tra le intenzioni della Commissione, c’è quello di sviluppare una banca dati – il Sanctions Information Exchange Repository. Questo per garantire un’efficace comunicazione e scambio di informazioni tra gli Stati membri e la Commissione sull’attuazione e l’applicazione delle sanzioni.
A tal proposito, la Commissione collaborerà con gli Stati membri per istituire un unico punto di contatto. Questo ha lo scopo di assistere nei casi in cui ci dovessero essere dei problemi di sanzioni transfrontaliere. L’attuale mancanza di centralizzazione in questo senso ha permesso alle organizzazioni che operano in più Stati membri di eludere le sanzioni.
La Commissione garantirà inoltre che i fondi dell’UE forniti ai Paesi terzi e alle organizzazioni internazionali non siano utilizzati in violazione delle sanzioni dell’UE. Data l’importanza del monitoraggio, la Commissione istituirà un sistema dedicato che consenta la segnalazione anonima dell’evasione delle sanzioni, comprese le denunce.
L’opinione dei Commissari
Diversi commissari si sono espressi in merito a questa strategia portata avanti dalla Commissione von der Leyen.
Il vicepresidente esecutivo della Commissione per un’economia al servizio delle persone – Valdis Dombrovskis – ha dichiarato: “L’UE è un campione del multilateralismo ed è impegnata a lavorare a stretto contatto con i suoi partner. Allo stesso tempo, l’UE dovrebbe consolidare la sua posizione internazionale in termini economici e finanziari. Questa strategia definisce i modi principali per farlo, in particolare promuovendo l’uso globale della moneta comune dell’UE – l’euro. Nel plasmare un’economia più resiliente, l’UE deve anche difendersi meglio da pratiche sleali e illegali provenienti da altri Paesi. Quando queste si verificano, dovremmo agire con decisione e forza, ed è per questo che l’applicazione credibile delle sanzioni UE è così importante“.
Anche Paolo Gentiloni, Commissario per gli affari economici e monetari, si è espresso in merito. Gentiloni ha dichiarato: “Il rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro può proteggere la nostra economia e il sistema finanziario dagli shock dei cambi, ridurre la dipendenza da altre valute e garantire costi più bassi per le imprese dell’UE. Con il nostro bilancio e NGEU, abbiamo gli strumenti per sostenere la ripresa e trasformare le nostre economie – rendendo l’euro più attraente per gli investitori “.
Infine, Kadri Simson, Commissario per l’energia, ha affermato: “Un euro forte è importante per il settore energetico. Sui mercati energetici dell’UE, il ruolo dell’euro è aumentato significativamente negli ultimi anni. Per i contratti di gas naturale, abbiamo visto la sua quota passare dal 38% al 64%. Dobbiamo fare in modo che questa tendenza continui nei mercati nascenti, ad esempio per l’idrogeno, così come nei mercati strategici delle energie rinnovabili, dove l’UE è un leader globale. Vogliamo anche rafforzare il ruolo dell’euro nel finanziamento degli investimenti sostenibili“.