In un periodo di particolare “vivacità” politica, il sondaggio realizzato in questa occasione dall’Istituto Tecné per la trasmissione Porta a Porta presenta i dati relativi alle intenzioni di voto, al grado di fiducia nel Governo e nel Presidente del Consiglio e dedica ampio spazio alla scelta del prossimo inquilino del Quirinale.
Partendo dalle intenzioni di voto, fra riforme, polemiche interne e difficoltà nell’azione di governo, prosegue per il PD il trend negativo degli ultimi mesi ed oggi è accreditato del 35%. Avanza rispetto al mese scorso, invece, il Movimento 5 Stelle, che torna a toccare il 20%. Ancora terzo partito secondo il sondaggio Tecné è Forza Italia, che con il 15% (dato invariato rispetto a un mese fa) rimane davanti alla Lega Nord, che dopo l’impetuosa crescita registrata nei mesi autunnali, ora è stabile al 13%. Sopra la soglia del 3% fissata dal nuovo “Italicum” in discussione al Senato in questi giorni, ci sono NCD-UDC al 4%, SEL al 4% e Fratelli d’Italia al 3%. Rimane particolarmente alta la percentuale di astenuti e indecisi, pari al 53% dell’elettorato.
Al trend negativo del PD si collega un ormai evidente deterioramento del rapporto fra il Segretario/Presidente del Consiglio e gli italiani. Ormai ben lontani dalla maggioranza sono, infatti, i giudizi positivi su Matteo Renzi, oggi al 40%, mentre ancora più bassa è la percentuale di coloro che valutano positivamente il suo Governo, pari al 29%.
La seconda parte del sondaggio si sofferma sull’importantissimo passaggio dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano, con le Camere in seduta comune integrate con i delegati regionali convocate per il prossimo 29 gennaio. Chi risulta ottenere fra gli italiani il maggior numero di preferenze è Mario Draghi con il 15%. L’attuale Presidente della Banca Centrale Europea è seguito dalla leader radicale Emma Bonino al 13% e sul terzo gradino del “podio” da un’altra donna, la senatrice PD Anna Finocchiaro: quest’ultima per motivi diversi appare anche l’unica in questo momento realmente in corsa per il Quirinale. Il 7% indica Stefano Rodotà, mentre sopra il 5% troviamo ancora Romano Prodi e la Presidente della Camera Laura Boldrini.
Intervistati su chi abbia le maggiori chance, il 15% cita però Romano Prodi, nonostante quanto accaduto nell’elezione presidenziale del 2013, un altro 7% Mario Draghi, mentre sia Giuliano Amato che Walter Veltroni sono indicati da 1 italiano su 20, mentre è il altissima la percentuale dei “senza opinione” (48%) a dimostrare l’estrema incertezza sui candidati realmente in grado di farcela.
Cercando di tracciare l’identikit del prossimo Presidente secondo i cittadini, un ampia maggioranza (59%) preferisce una persona esperta anche se anziana, piuttosto che un giovane. Il 53% vorrebbe un economista contro il 37% che invece pensa sia preferibile un giurista. La maggioranza (52%) indica inoltre un “riflessivo”, forse per fare da contraltare all’intraprendente Matteo Renzi. Gli elettori si dividono fra chi puntano sull’esperienza politica e chi non la ritiene necessaria, mentre la maggioranza relativa (41%) ritiene indifferente che sia donna o uomo, anche se 1 italiano su tre pensa che sia giunto il tempo per il primo Presidente donna.
Infine, il 51% ritiene che il Capo dello Stato debba continuare a esercitare il ruolo di garanzia dettato dalla Costituzione, anche se è alta la percentuale di coloro che vorrebbero fosse attribuito ad esso un maggior potere. Più netta, invece, la percentuale (62%) di coloro che preferirebbero l’elezione diretta a fronte del voto dei “grandi elettori” che ora sono pronti ad eleggere il successore di Napolitano.