Francia, dopo Charlie Hebdo: la scuola laica di Vallaud-Belkacem
Dopo gli attentati a Charlie Hebdo, la Francia corre ai ripari contro il fondamentalismo, e lo fa su due fronti: la sicurezza e l’educazione. Se mercoledì 21 gennaio il primo ministro Manuel Valls aveva illustrato il piano del governo per il rafforzamento dei comparti polizia e giustizia, con lo sblocco di 425 milioni di euro (su tre anni) in vista di nuove assunzioni nelle forze dell’ordine, oggi è toccato al Ministro dell’Educazione nazionale Najat Vallaud-Belkacem presentare le misure relative al programma “Gioventù, cittadinanza, laicità”, con un investimento stimato in 250 milioni. “La scuola è in prima linea per rispondere alla sfida repubblicana”, ha esclamato l’ex portavoce di François Hollande nel corso della conferenza stampa a Palazzo Matignon.
Punti fondamentali
Vallaud-Belkacem ha annunciato anzitutto l’introduzione di una “formazione continua”, di qui alla fine dell’anno, a coinvolgere circa 1000 insegnanti che saranno “formati alle regole della laicità”. Questi dovranno essere in grado di assistere gli alunni nel dirimere le questioni relative alla cittadinanza e implementare l’insegnamento della “morale laica e civica”.
Verrà inoltre istituta una Giornata della Laicità da festeggiare ogni 9 dicembre, giorno dell’adozione (nel 1905) della legge francese sulla separazione tra Stato e confessioni religiose, accompagnata dalla valorizzazione dei simboli della Repubblica, Marseillaise in testa (spesso oggetto di fischi negli stadi di calcio dell’Esagono, come durante un celebre Francia-Algeria del 2001).
A partire dalla prossima rentrée scolastica, fin dalle cassi elementari sarà previsto un “insegnamento laico dei fatti religiosi” per lo sviluppo dello spirito critico dei ragazzi rispetto all’attualità fornita dai media, corredato da un “insegnamento morale e civico” articolato in 300 ore. Gli stessi candidati ai concorsi pubblici per l’Istruzione dovranno sottoporsi ad alcune prove, gestite dalle Scuole Pubbliche dell’Educazione (ESPE), in vista di una valutazione della loro capacità a trasmettere i valori laici e repubblicani.
Verranno implementati i metodi di valutazione della conoscenza del francese e le regole “di civiltà ed educazione”, da far sottoscrivere a inizio anno scolastico dalle famiglie assieme alla Carta della Laicità. Il ministro ha infine previsto un aumento del 20% del fondo sociale di aiuto destinato ai ragazzi in situazione di povertà.
Questione Banlieues
La questione dell’adesione ai valori repubblicani è tornata prepotentemente d’attualità dopo l’attentato a Charlie Hebdo, in particolare con riferimento alle reazioni dei più giovani all’ondata di mobilitazione in favore della libertà di espressione.
Laddove milioni di persone si riversavano in piazza l’11 gennaio per ribadire l’attaccamento ai principi di democrazia e pluralismo, affioravano d’altra parte non poche manifestazioni di dissenso e distanza dal raccoglimento nazionale: la cartina di tornasole di tale frattura è stato il mancato rispetto, presso alcuni istituti scolastici, del minuto di silenzio nel corso della giornata di lutto nazionale indetta dopo l’attentato, senza contare la viralità dell’hashtag “JesuisKouachi” (parafrasando #JesuisCharlie) come gesto di solidarietà ai terroristi.
Simili episodi si sono verificati nei quartieri più difficili dell’hinterland parigino, tanto da far tornare d’attualità il nodo irrisolto dell’integrazione nelle banlieues (già teatro delle celebri rivolte dei giovani di origine straniera nel 2005). “C’è una tale sofferenza che alcuni arrivano a giustificare quanto accaduto [a Charlie Hebdo]. Abbiamo bisogno che si risponda alle aspettative di integrazione sociale e di lotta alla disoccupazione, ma anche che si rinforzi la cultura e l’educazione”, è stato l’appello di Gilles Leproust, responsabile dell’associazione francese “Città e periferia”.
Ministro Controverso
Il piano di Najat Vallaud-Belkacem si propone dunque di arginare il fenomeno del rigetto dei valori repubblicani e della tentazione fondamentalista – a cui sono soggetti molti giovani cittadini francesi o immigrati di seconda e terza generazione – attraverso programmi scolastici più inclusivi e una più efficace sensibilizzazione sui temi della tolleranza democratica.
All’interno del governo socialista di Valls, il Ministro dell’Educazione rappresenta tuttavia una delle figure più controverse: paladina dei diritti civili LGBT e di numerose campagne femministe, è stata il principale sponsor nell’esecutivo della discussa legge sull’inasprimento delle pene a carico dei clienti delle prostitute (nelle vesti di Ministro dei Diritti delle Donne prima del rimpasto di governo).
Il suo nome è però legato soprattutto al famigerato “ABCD dell’Uguaglianza”, programma sperimentale di insegnamento che ha coinvolto qualche centinaio di scuole su tutto il territorio francese nel 2013. L’obiettivo di Vallaud-Belkacem era quello di sradicare ogni forma di sessismo e stereotipi di genere attraverso l’introduzione delle Gender Theories sin dall’infanzia.
Il movimento anti-matrimonio gay della “Manif pour Tous” la considera da allora un pericoloso epigono del relativismo culturale, al pari della stampa ultraconservatrice (il settimanale Valeurs Actuelles l’ha definita un “Ayatollah”). Mentre l’ABCD dell’Uguaglianza è finito nel dimenticatoio sotto i colpi dei detrattori, sul Piano per la Laicità si prevedono (forse) maggiori consensi.
Niccolò Inches (Twitter: @niccolink)