Sabato intenso per il premier Matteo Renzi. Agenda fitta di incontri quella del primo ministro. Tanti i nodi da sciogliere, sia sul fronte nazionale che internazionale. È in corso in questi minuti l’incontro fra Renzi e il premier ucraino Arseny Yatseniuk. Al centro del bilaterale Italia-Ucraina la delicata questione della crisi con la Russia che, in queste ultime ore, sembra aver abbandonato la via della “risoluzione diplomatica”. Proprio di ieri è la notizia del rapimento di 13 osservatori Ocse. Il premier Yatseniuk aveva dichiarato che “la Russia vorrebbe la terza guerra mondiale”. Non si è fatta attendere la risposta del G7 che, con in testa il presidente Obama, ha annunciato per lunedì prossimo “nuove sanzioni” per il governo di Mosca.
Nel pomeriggio Renzi è atteso a colloquio alle 18 con il premier polacco Donald Tusk e alle 20.30 con il primo ministro francese Manuel Valls. Non solo politica estera, però, per il Presidente del Consiglio. Nessuna certezza sull’ora ma Renzi oggi dovrebbe incontrare anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Aspetto la convocazione domani a qualsiasi ora” aveva detto il premier ieri a Napolitano, nel corso delle celebrazioni del 25 Aprile, in un fuori onda catturato dalle telecamere di Rai News 24.
Un vertice urgente quello fra Renzi e il Colle. Nodo cruciale sempre quello delle riforme. Nuove grane per Renzi che deve fronteggiare anche gli attacchi del redivivo Berlusconi.”Questa riforma del Senato è incostituzionale” ha dichiarato l’altra sera il leader di Forza Italia da Bruno Vespa a Porta a Porta. A rischio il “patto del Nazareno” sul pacchetto di riforma del senato che comprende anche legge elettorale e revisione del titolo V. Una “prova di forza” quella dell’ex Cavaliere di fronte alla quale Renzi ha invitato i suoi a mantenere i nervi saldi. “Solo fibrillazioni elettorali” ha tranquillizzato il premier. In realtà, proprio sul fronte riforme, la prossima settimana sarà cruciale per il destino dell’esecutivo Renzi. Un passaggio importante quello della bozza Boschi in Senato. A rischio la tenuta del governo, soprattutto in vista delle europee del prossimo Maggio. Non è escluso che Renzi apponga la fiducia sul ddl anche se, nelle ultime ore, è lo stesso premier a non escludere “piccole modifiche” al testo base. La linea ufficiale del governo, con il ministro Boschi, è “andiamo avanti, anche senza Berlusconi. Abbiamo i numeri”. Ma le sponde da arginare arrivano anche dalla minoranza Pd con il disegno presentato dal senatore Chiti considerato “irricevibile” negli ambienti renziani.
Il colloquio tra Renzi e Napolitano è durato un’ora e mezza. “Sono sereno, siamo ad un passo dalla chiusura“, il commento del premier.