Human Factor, dopo Syriza ecco la nuova sinistra italiana
Un remake di fine secolo. Il ventesimo. Con una spruzzata di riformismo sociale, per alcuni, di idee vetero-marxiste, per altri. E’ questo l’obiettivo della sinistra radicale europea raccolta intorno ad Alexis Tsipras, dato per vincente certo alle elezioni greche di domenica prossima: tornare ad un Europa governata dalle sinistre per opporsi allo strapotere di Angela Merkel e dei suoi falchi neo-liberisti. Come ai tempi di Prodi, Jospin, Blair e Schröeder.
Ma, se i cultori della “terza via” non furono altro che i padri degli eurocrati odierni, Podemos, Syriza e L’altra Europa vogliono ricostruire il Vecchio Continente intorno a valori comuni: eguaglianza e solidarietà (lotta alla povertà), legalità e revisione dei trattati europei. Da tempo, anche in Italia qualcosa si muove. A sinistra lo spazio lasciato da Renzi e dal suo partito della Nazione è sempre più ampio. Per questo, soprattutto dopo la vicenda delle primarie in Liguria, si è aperta una fase nuova. A questo proposito, a Milano apre oggi Human Factor, convenzione di Sel rinominata la “Leopolda rossa”, per creare le basi di un progetto comune. Domenica la giornata clou: saliranno sul palco Civati, Cuperlo, Fassina, Cofferati e in chiusura Vendola.
Syriza, sondaggi e programma. L’ultimo sondaggio di Gpo per la stazione Megatv, a due giorni dal voto, vede il partito di Alexis Tsipras aumentare il divario con Nea Dimokratia (conservatori) del premier Antonis Samaras. Syriza sarebbe oggi al 32,5% delle preferenze contro il 26,5% di ND. Nei giorni scorsi il distacco era inferiore a 4 punti percentuali. In ogni caso, sottolineano gli analisti greci, sarà difficile che Syriza potrà governare da sola. Saranno fondamentali i piccoli partiti come i socialisti di Pasok che hanno aperto ad una possibile alleanza di governo. Il programma di Syriza si basa su alcuni punti focali: rinegoziazione del debito monstre arrivato al 175 per cento del Pil, cure mediche, case, pensioni e trasporti pubblici gratuiti per circa 300 mila famiglie, soppressione dell’Enfia (imposta sul patrimonio immobiliare), ripristino della legislazione pre-Troika del mercato del lavoro e rifondazione della tv pubblica soppressa dal governo di Samaras.
Campagna elettorale. Ieri sera a Piazza Omonia ad Atene, il comizio di Tsipras si era concluso con “Bella Ciao”, versione Modena City Ramblers. Oggi nella conferenza stampa per le tv greche il candidato premier ha ribadito che la vittoria alle elezioni di domenica “potrebbe essere una pietra miliare storica”. “Il vero dilemma- ha continuato Tsipras incontrando i giornalisti- è tra la continuazione della tragedia e dei sacrifici senza fine o il ritorno alla speranza, allo sviluppo, alla normalità e alla democrazia”. Stasera chiuderà la campagna elettorale a Iraklion (Creta).
Human Factor, la nuova sinistra italiana. Molti indugiano, qualcuno confessa. Alla convention milanese di Sel si riuniranno in tanti. E chissà che proprio la vittoria di Syriza non sarà festeggiata dai tanti elettori ed eletti sempre più delusi dal Pd renziano. Human Factor, potrebbe essere un punto di partenza per una nuova formazione politica che riunisca le tante anime minoritarie del Pd, i sindacati e gli intellettuali raccolti intorno all’Altra Europa con Tsipras. Da tempo si parla anche di leadership: Landini, Cofferati, Civati. “Tsipras vincerà e Atene” assicura Nichi Vendola, poi “tocca alla Spagna” con Podemos e infine “tocca all’Italia e a tutta l’Europa”.
Sulla nuova formazione politica oggi sono arrivate due conferme importanti. La prima sempre dal leader di Sel: “C’è bisogno di una sinistra nuova, grande, popolare, innovativa, plurale che sappia svelare l’inganno del renzismo e di Matteo Renzi”. La seconda da Barbara Spinelli che sul Fatto invita minoranza Pd, associazioni, sindacati e grillini delusi a raccogliersi intorno a L’Altra Europa con Tsipras per “costruire un’alternativa” a Renzi “con tutte le forze che vorranno ripensare la democrazia” mettendo al centro “la difesa del lavoro, dell’ambiente e ridando dignità ad una generazione senza prospettive”.