Se sarà eletto è pronto a dare più flessibilità all’Italia sul pareggio di bilancio, in più apre a modifiche del fiscal compact nel 2017. Così Martin Schulz, presidente uscente dell’Europarlamento e candidato dei Socialisti e Democratici alla presidenza della Commissione, intervistato dal Messaggero. “L’Italia di Renzi sta cercando di fare il massimo per portare il bilancio in equilibrio – spiega -. Il Patto di stabilità non è in discussione. Le cifre sono vincolanti: occorre accettare il 3% di deficit. Ma possiamo discutere sulle misure di risanamento e sulla questione della flessibilità. La cosa importante è che l’Italia si riprenda economicamente e l’Ue deve aiutarla”.
Schulz spiega come: “entreremo nei dettagli del margine di manovra di cui l’Italia ha bisogno per gli investimenti nelle infrastrutture, la lotta alla disoccupazione, la ricerca e lo sviluppo”. “Il Trattato non va interpretato come una sorta di catechismo, ma in modo pragmatico. La Commissione deve avere un pò più di fantasia quando discute con i governi”. “La riduzione della spesa pubblica e del debito è inevitabile e necessaria. Ma è solo una faccia della medaglia. L’altra faccia è investire e lottare contro la disoccupazione”.
Per riconquistare la fiducia dei cittadini “Renzi ha assolutamente ragione con i suoi 80 euro al mese”. Il messaggio è: “ci occupiamo di voi, delle persone per le quali mille euro sono importanti. Sono assolutamente sulla stessa linea”.
Quanto al Fiscal Compact, “dovrà essere incorporato nel 2017 nel Trattato Ue. Fino ad allora è in vigore e va rispettato. Ma quella è una data importante”, assicura Schulz, perché permetterà di ridiscuterne le regole.