Trattativa Alitalia-Etihad, attesa la risposta da Abu Dhabi
Domenica 27 aprile sembra essere il giorno in cui Etihad, compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, risponderà alla lettera inviata da Alitalia sull’ipotetica alleanza Roma-Abu Dhabi. Quindi le decisioni che prenderà la società di aeronautica civile nostrana.
Sono cinquecento i milioni che la compagnia araba investirebbe in Alitalia. Tuttavia le tensioni all’interno dell’aerolinea italiana non sembrano sopirsi: l’apice è stato raggiunto, pochi giorni fa, durante l’assemblea dei soci. Ragione degli scontri sono state le pesanti condizioni imposte dagli emiri (esuberi per 3000 dipendenti, nuove regole sulle infrastrutture e rinegoziazione di 400 milioni di debiti). Parlano i sindacati. Per Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil: “non bisogna continuare a inseguire le voci perché noi continuiamo a non aver visto il piano di Etihad”. Per Luigi Angeletti, leader della Uil, quella Alitalia-Ethiad è una trattativa “complessa e difficile, ma dobbiamo essere ottimisti perché quella soluzione è in grado di rilanciare non solo Alitalia, ma tutta l’economia e di tutelare non solo i posti di lavoro che ci sono”. E quindi: “ci sono molti interessi in gioco ed è difficile vedere una certa omogeneità di comportanti e di scelte perché molti soggetti, banche, sindacati e Governo, debbono discutere con un solo soggetto”.
Insomma nervi tesi sulla questione. Non si deve pensare alle dirette dipendenze Alitalia, bensì a tutto l’indotto dei vari aeroporti italiani: decine di migliaia di lavoratori. Dopo la risposta di Etihad, attesa appunto per domenica, si potrà riunire il consiglio di amministrazione aziendale e prendere una decisione, pur partendo dai timori di molti azionisti di vedere le loro quote svuotarsi completamente a causa del maxi aumento di capitale che Abu Dhabi porterebbe (specialmente se comparato ai disastrosi passivi della compagnia italiana: uno su tutti è il primo trimestre 2013. Conti in rosso per 157 milioni).
Daniele Errera