Ci sono voluti 42 morti per creare qualche problema a un classico dittatore africano che, come consuetudine, nonostante abbia esaurito i suoi due mandati, non se ne vuole andare. Un prezzo altissimo e ancora nessuna sicurezza di avere ottenuto una vittoria definitiva.
Elezioni senza Kabila
Stiamo parlando ancora di Joseph Kabila, presidente della Repubblica democratica del Congo, che aveva giocato la carta del censimento per rimandare di qualche anno le elezioni presidenziali alle quali non avrebbe potuto presentarsi.
La Camera Alta del parlamento di Kinshasa ha votato un emendamento che ha svincolato il voto del 2016 dallo svolgimento del censimento. La consultazione dunque, secondo la Camera Alta, si terrà regolarmente e, di conseguenza, non dovrebbe avere tra i candidati Joseph Kabila.
Vittoria parziale
Come dicevamo una vittoria, ma ancora parziale perché la legge che istituisce il censimento così emendata deve tornare alla Camera Bassa prima di ottenere l’ok definitivo. Come dicevamo la società civile congolese ha comunque pagato un prezzo altissimo: decine di morti, quattro giorni di scontri durissimi, molti giovani e studenti arrestati non solo a kinshasa ma anche nell’estremo est del paese, a Goma e Bukavu dove le autorità hanno sospeso internet e la messaggistica dei telefoni cellulari.
Insomma in Africa i dittatori sono coriacei, tengono duro. C’è da giurare che Joseph Kabila sta già studiando il modo per annullare questa vittoria e punire i colpevoli. Una vittoria parziale per la piazza, come dicevamo….