SIAE da ridere (per non piangere)

E’ stato pubblicato sul sito della SIAE il bilancio preventivo 2015 della Società.

A dispetto dell’utile – + 7 milioni di euro che si dice atteso – nell’esercizio 2015, a navigare nei suoi numeri, viene fuori forte, chiaro ed in maniera inequivoca che nella Società che fu di Verdi e Carducci non sta cambiando assolutamente nulla e che l’apparente attivo di bilancio sarà dovuto, ancora una volta, solo ed esclusivamente agli oltre 30 milioni di euro di proventi finanziari ed ai quasi 30 milioni di euro di servizi – che niente hanno a che vedere con l’intermediazione dei diritti d’autore – svolti in concessione per conto dell’Agenzia delle Entrate e di una manciata di altri enti pubblici.

Senza questi proventi extra i conti della SIAE segnerebbero, come sempre, un rosso imbarazzante ed allarmante perché la società continua a costare oltre 20 milioni di euro in più rispetto a quello che produce attraverso gli unici servizi che dovrebbe svolgere ovvero quelli di gestione e intermediazione dei diritti d’autore.

Ma dei conti di SIAE e delle tanti voci inquietanti che vengono fuori leggendo tra le righe del bilancio preventivo, si dirà nei prossimi giorni.

Nel week end meglio sorridere o, forse, addirittura ridere e, per fortuna, la SIAE offre sempre qualche spunto divertente per farlo.

Nella manciata di pagine nelle quali si articola il bilancio preventivo 2015, ce ne sono almeno un paio che balzano agli occhi anche del più distratto dei lettori.

Tanto per cominciare l’indicazione di confidenzialità del bilancio medesimo riportata, in modo quasi maniacale ed ossessivo, su ogni pagina: “Avviso: Il presente documento è destinato esclusivamente ai componenti il Consiglio di Gestione e/o il Consiglio di Sorveglianza e contiene informazioni protette o confidenziali e che appartengono esclusivamente alla S.I.A.E.. Ciascun destinatario è obbligato a proteggere il documento e le informazioni in esso contenute. Qualsivoglia tipologia di comunicazione o diffusione a soggetti diversi è vietata. Chiunque ne venisse in possesso, anche se per effetto della volontà o comportamento dei destinatari originari, dovrà distruggere il documento stesso e dovrà considerarsi comunque inibito dalla S.I.A.E. all’uso in qualunque forma delle informazioni in esso contenute.”.

Un avviso stampato per 21 volte in calce alle 22 pagine – copertina esclusa – del bilancio.

A prescindere dal fatto che un bilancio preventivo di un ente pubblico economico non è – o non dovrebbe essere – un segreto industriale tipo la formula della Coca Cola e che quindi si fa fatica a comprendere la spasmodica preoccupazione a che il suo contenuto rimanga riservato, vien da sorridere al pensiero che l’indicazione è riprodotta sul documento pubblicato dalla stessa SIAE sul proprio sito internet, nell’apposita area – assolutamente pubblica – riservata, appunto, alla pubblicazione dei bilanci ed alla relazione sulla trasparenza.

Ma non basta.

Perché il sorriso provocato da questa distrazione, si trasforma in risata grossa e scomposta quando sfogliando le pagine del bilancio ci si accorge che icone ed immagini che vi sono riprodotte non sono altro che le anteprima, preview o demo delle immagini – tutte rigorosamente coperte da diritto d’autore – offerte in vendita su 123rf.com, una popolare piattaforma di distribuzione di immagini.

La SIAE insomma utilizza, in un proprio documento destinato, a dispetto dell’indicazione di confidenzialità riportata in calce ad ogni pagina, alla diffusione al pubblico, una dozzina di immagini coperte da altrui diritti d’autore, a sbafo, ovvero senza pagare la relativa licenza ed evadendo i relativi diritti.

Certo stiamo parlando davvero di una manciata di euro ma è impossibile trattenere le risate al pensiero che ad utilizzare abusivamente le immagini in questione [ndr se avessero pagato il prezzo della licenza avrebbero avuto accesso alle immagini in alta qualità anziché alle anteprima] sia proprio un ente pubblico economico deputato alla promozione e tutela del diritto d’autore.

A questo punto non resta che augurarsi che qualcuno segnali all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – in forza del famigerato regolamento del quale SIAE è stata indefessa promotrice e sponsor – la violazione del diritto d’autore online nel quale sta incorrendo la società e che l’AGCOM, ordini a SIAE di rimuovere, immediatamente, il bilancio dal suo sito perché pubblicato in violazione della legge sul diritto d’autore.

Poi potremo, davvero, dire tutti grazie a SIAE per averci regalato, almeno, qualche risata sincera.