Fausto Bertinotti, leader storico dei Comunisti italiani, dopo anni di silenzio dalle pagine dell’Huffington Post rilascia un’intervista in occasione della cruciale (anche per le ripercussioni in Europa) vittoria della sinistra estrema di Syriza alle elezioni greche.
Bertinotti crede in Syriza: “Non c’è alcuna similitudini con Renzi e Vendola”
Il giudizio dell’ex Presidente della Camera dei Deputati sulla nuova forma politica nata dal partito guidato da Alexis Tsipras è molto lusinghiero e fiducioso: “È tutto nuovo, è un nuovo capitolo della politica europea, non lo si può rinchiudere nei canoni tradizionali” e riflette seppur indirettamente l’opinione di Bertinotti sulla sinistra italiana, poiché a suo avviso non vi può essere alcuna similitudine con i nostrani Matteo Renzi o Nichi Vendola: “Non vedo proprio come abbiano ragion d’essere, in cosa risieda il parallelo. Una questione generazionale? La prestanza fisica? Stiamo parlando di due cose radicalmente diverse”.
Per Bertinotti la sinistra nata in Grecia è proprio ciò che i movimenti di tutta europa e anche in Italia hanno provato senza successo a creare, una nuova “sinistra 2.0” in grado di confrontarsi con la situazione socio – economica attuale.
A tal proposito, il politico, storico leader del PCI sembra voler criticare quella sinistra di cui per anni ha fatto parte e interrogato sul perché Syriza sarebbe un movimento nuovo risponde: “Perché i nuovi partiti di sinistra sono sempre nati su canoni conservativi. È sempre funzionato che una costola di un partito già esistente rompesse per difendere diritti acquisiti, per tutelare l’esistente. Anche la storia di Rifondazione comunista è stata questa, così come un po’ tutta la storia del Movimento Operaio. Syriza, come anche Podemos, sono frutto di una nuova stagione, sono movimenti nuovi e non costole, perché là dove sono nati le sinistre storiche sono morte.”
Bertinotti crede in Syriza: “Dare credito ad alleanza con la destra”
L’ex leader del PCI di Syriza accetta anche gli elementi che astrattamente possono apparire più controversi, ovvero il fatto che Tsipras intenda allersi con formazioni di destra, ed infatti a tal proposito giustifica le scelte della sinistra greca: ”Vede, è la prima volta che il populismo ha avuto uno sbocco a sinistra. Finora si è incanalato o in movimenti di destra, si veda Marine Le Pen, o in soggetti difficilmente inquadrabili, come quello di Beppe Grillo. Ma Tsipras è riuscito a incanalare a sinistra lo scontro sociale prevalente in questi anni, quello tra l’alto e il basso della collettività. Esclusi Nd e Pasok, forze tradizionalmente di governo, tutti gli altri competitor hanno battuto su questo tasto. Oggi Syriza, tra questi, è in posizione dominante, e sulla base di quello stabilisce le alleanze. Io mi fido di Tsipras, alla luce di quel che ha fatto finora, bisogna aspettare. E dargli credito.”