Il programma del Pd verso l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica passa per le date di Giovedì 29 Gennaio e Sabato 31 dello stesso mese. Secondo i piani democratici nella prima giornata si dovrebbe rendere noto il nome del prossimo inquilino del Colle e sabato dovrebbe avvenire la sua elezione, in quarta votazione.
Mattinata intensa di incontri, in cui il premier Matteo Renzi, in qualità anche di segretario del partito di maggioranza relativa, ha visto le delegazioni di Per l’Italia, Area popolare (Ncd e Udc), Psi e Lega Nord. Significativo l’incontro con Angelino Alfano, che ha chiarito: “Scheda bianca nelle prime tre votazioni. In modo molto chiaro abbiamo chiesto che il prossimo presidente della Repubblica sia un politico che abbia militato nelle istituzioni, abbia rapporti internazionali e sia un politico. Non è il momento per un tecnico al Quirinale”. Un profilo, quello delineato dal ministro dell’Interno, che ha incontrato il favore di Renzi.
Quirinale, Berlusconi non partecipa
Colpo di scena durante le consultazioni. A poche ore dal vertice, fissato per le 19, l’ex premier Silvio Berlusconi ha comunicato che non parteciperà all’incontro al Nazareno. Perché vuole incontrare Matteo Renzi da solo, domani, in un faccia a faccia decisivo. All’incontro sono andati i suoi capigruppo, Renato Brunetta e Paolo Romani. che hanno comunicato l’intesa con Renzi e Alfano: “Il presidente sarà un politico e sarà eletto alla quarta votazione”.
Quirinale, Salvini: “Non vogliamo uno di sinistra”
Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, sceso a Roma per l’occasione, prima ancora di varcare la soglia della sede del Pd ha chiarito la sua linea: “Votiamo il nostro nome dalla prima votazione. Purtroppo ha la sfiga di non essere di sinistra”. Poi, appena uscito ha dichiarato: “Gli abbiamo detto che non vorremmo Prodi e Amato”. Poi ha aggiunto: “Da quello che ho capito sarà un politico”.
Quirinale, Insulti contro ex M5s Rizzetto
Anche gli ex parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno partecipato alle consultazioni al Nazareno per l’elezione del presidente della Repubblica. “Diciamo no a un fan del patto del Nazareno – ha spiegato il coordinatore degli ex M5S Fabrizio Bocchino – vogliamo puntare alla più ampia convergenza possibile in discontinuità con il passato”. In serata l’ex M5S Walter Rizzetto che si dirigeva al Nazareno per le consultazioni è stato accolto da un gruppo di attivisti del Movimento che lo ha insultato e contestato. Al termine della consultazione, il senatore ex M5s Luis Alberto Orellana ha commentato: “L’incontro è andato bene, ci siamo confrontati non sui nomi ma sui criteri. Serve una persona autorevole, garante delle istituzioni e con autorevolezza a livello internazionale”.
Quirinale, gli altri partiti
Matteo Renzi farà il nome del candidato per il Quirinale “giovedì all’assemblea dei grandi elettori Pd”. Lo dice il leader delle liste civiche ‘I moderati’ Giacomo Portas, dopo l’incontro con la delegazione Pd al Nazareno. “La figura che verrà scelta dovrà avere a cuore la Costituzione – aggiunge – Renzi ha ribadito più volte questo aspetto”.
Per le prime tre votazioni ieri Renzi, nei panni del segretario dei democratici nell’incontro coi deputati del Pd, ha spiegato che il Pd voterà scheda bianca. Orientamento analogo è stato espresso ieri dall’europarlamentare di Forza Italia Giovanni Toti. Intanto tra i nomi più gettonati c’è sempre quello del Professore ed ex premier Romano Prodi lanciato ieri ufficialmente dal deputato della minoranza Pippo Civati che ha chiesto a Renzi di ripartire proprio dal nome del padre fondatore dell’Ulivo.
Quirinale. M5S verso Quirinarie
Domani mattina alle nove, alla Camera, si terrà l’assemblea congiunta di deputati e senatori del M5s. Si deciderà per le Quirinarie: l’assemblea dovrà trovare una rosa di nomi da proporre sul blog e da far votare agli iscritti. Tra i nomi da mettere in votazione, quattro, c’è anche quello di Romano Prodi.
Quirinale, Zampa: “Inutile, Prodi si è tirato fuori”
“È inutile, Prodi ha già detto che si è tirato fuori”, Pippo Civati lo chiama ancora in causa perché “in Pippo affetto e stima prevalgono” ma l’ex premier non è in corsa. Lo afferma al Quotidiano nazionale, Sandra Zampa, deputata del Pd e portavoce dell’ex presidente del Consiglio. Quanto all’ipotesi che la minoranza Dem si metta d’accordo con i 5 Stelle proprio su Prodi per mettere con le spalle al muro Renzi, Zampa replica: “Questa strategia non è nell’aria. Stavolta cerchiamo un nome condiviso da tutto il Pd, non si deve presentare uno schema come quello del 2013, quando arrivò un nome da votare, senza che fosse stato minimamente discusso”. “C’era – aggiunge Zampa rievocando la vicenda dei 101 – un segretario indebolito dalla prova delle urne e c’erano correnti interne contrapposte, si consumarono vendette. Non si dovrà ripetere”. Sul fatto che Renzi discuterà con tutto il partito fino all’ultimo minuto utile, ovvero allo scoccare della quarta chiama, Zampa fa sapere: “Non è una questione di crederci. Dovrà essere così. Non potremo mai accettare un nome anche abilmente calato dall’alto”, “il presidente della Repubblica non può essere l’espressione di qualsivoglia patto, dei nazareni o degli ulivi. Sarebbe inaccettabile che a un certo punto Renzi dicesse ‘il nome è questo, votatelò, perchè una parte del partito lo rifiuterebbe”.
M5s: Quirinarie col nome di Prodi. mettere in votazione 4 nomi, tra i quali quello di Romano Prodi.