“Io candidato alle primarie del centro sinistra in Campania? Assolutamente sì”. Così il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ospite di 24Mattino di Alessandro Milan su Radio 24. De Luca ha commentato le indiscrezioni apparse sulla Stampa secondo le quali il sottosegretario Luca Lotti stia cercando di farlo desistere: “Luca Lotti? Non ci ho mai parlato, ho avuto solo un suo sms di solidarietà. Mi candido, nel rispetto delle regole. Renzi ha altri problemi per la testa. Eleggiamo un presidente della Repubblica, possibilmente uno non improbabile, e poi scioglieremo questi piccoli problemi”. De Luca però non ha dichiarato a chi si riferisca parlando di ‘presidente improbabile’: “Vuole che io mi suicidi dicendo chi penso?
Primarie Campania, De Luca: “Paese demenziale, ogni sindaco rischia l’abuso d’ufficio”
De Luca è tornato sulla condanna subita in primo grado a un anno per abuso d’ufficio: “E’ il trionfo della demenzialità di un Paese che muore di ipocrisia e burocratismo. La mia condanna consiste in questo: avere utilizzato 8 anni fa l’espressione ‘Project manager’ invece di ‘coordinatore di un gruppo di lavoro’ per realizzare un termovalorizzatore. Cosa per la quale avrebbero già dovuto darmi una medaglia al valore. Iniziative così sconcertanti sono un danno per la magistratura seria. Ormai uno che fa il sindaco – ha aggiunto De Luca a Radio 24 – un abuso d’ufficio lo prende comunque. C’è una paura generalizzata della firma, nessuno firma più niente e il Paese si paralizza. Io sono per buttare fuori i ladri dalla Pubblica amministrazione senza pietà, ma sono per garantire la serenità di vita e lavoro alle persone perbene, altrimenti tra un anno di persone perbene non ce ne sarà nemmeno una”.
De Luca, che ha definito “sconcertante” la sua condanna in primo grado, ha aggiunto che “si è conclusa l’epoca nella quale una sentenza sgangherata poteva distruggere la vita di un essere umano e la sua dignità. Questa è barbarie. La legge Severino non è sbagliata, ma va modificata. Su alcuni reati, penso a mafia e terrorismo, deve prevalere un principio di prudenza rispetto all’interesse della persona. Ma non si può cancellare la presunzione di innocenza perché dobbiamo far finta che siamo più moralisti degli altri”.