Quirinale, Berlusconi: “Nome condiviso con Renzi non c’è ancora”
Nulla di fatto, almeno per il momento, nell’incontro Renzi-Berlusconi per il Quirinale. Dopo due ore di faccia a faccia, la fumata nera, come rivelato dallo stesso ex premier. “Non abbiamo ancora individuato un candidato” per il Quirinale. “Saremo in consultazione permanente per arrivare a un nome per il capo dello Stato che possa darci garanzie. Nei prossimi giorni avremo altri incontri con Renzi per arrivare a una scelta condivisa. Il nome maturerà piano piano, a nessuno conviene far saltare l’accordo”. Rivolto ai grandi elettori di Forza Italia, il leader azzurro ha confermato che il partito non avrà un candidato di bandiera alle prime tre votazioni (sì dunque alla scheda bianca). Pare comunque che domani potrebbe tenersi un nuovo round tra Berlusconi e Renzi per sciogliere gli ultimi nodi sul Colle. Il faccia a faccia è in agenda di mattina, sempre a Palazzo Chigi.
Si preme per Mattarella
Il nome del giudice costituzionale, ex ministro e più volte parlamentare, a cui si deve tra l’altro la vecchia legge elettorale semi-maggioritaria (che da lui prese il nome di “Mattarellum”), sembrerebbe essere la prima scelta di Palazzo Chigi. Berlusconi però sembrerebbe non gradire, ritenendo la figura troppo simile a quella di Oscar Luigi Scalfaro, anche lui democristiano e nemico di ferro del Cavaliere. Il centrodestra, non è un mistero, preferirebbe al Colle Giuliano Amato.
Renzi all’assemblea Pd
Matteo Renzi intanto è stato stamattina al Senato per l’assemblea del Pd in cui ha discusso coi parlamentari come procedere alla vigilia della prima votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Da premier ma soprattutto segretario, ha voluto responsabilizzare i senatori. “Dobbiamo avere la consapevolezza che stavolta non possiamo sbagliare”. Su tutti incombe il ricordo della precedente elezioni quando furono impallinati due nomi prescelti dal Pd: Franco Marini e Romano Prodi.
“Anche se i giornali ne danno uno certo al giorno il nome ancora non c’è perché abbiamo deciso di trovarlo insieme” ha riferito Renzi ai senatori ma si è detto “molto ottimista” sull’elezione del nuovo capo dello Stato. “Abbiamo interesse a dare un presidente della Repubblica autorevole, solido e di garanzia costituzionale. Giochiamo a viso scoperto e con il vento in faccia”. La mia idea è che “non possiamo andare oltre il week end” per l’elezione del Capo dello Stato, perché “significherebbe dare l’idea di un Paese che non sa uscire dalla palude”. “Il Pd parte dal Pd e dalla sua unità. Poi si allarga agli altri senza esclusioni”. “Sono un contraente del patto del Nazareno e lo rivendico – ha aggiunto Renzi – Il capo dello Stato lo abbiamo sempre fatto con Forza Italia. Ma questo non significa che prendiamo il loro nome. Con Fi abbiamo avuto un incontro civile, non vogliono qualcuno con una storia militante nel nostro partito. Non possiamo accettare veti. Non facciamo e non accettiamo diktat”.
Renzi vede prima Bersani e poi Casini
A Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi ha incontrato prima l’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani (un colloquio durato appena mezz’ora, poi Bersani si è riunito con Cuperlo e Speranza) e poi il leader dell’UDC Pier Ferdinando Casini. In mattinata il capo del governo aveva incontrato il leader di NCD, Angelino Alfano, che si è sentito per telefono con il Cavaliere. Infine è stata la volta di Silvio Berlusconi accompagnato da Gianni Letta e Denis Verdini.