Tancredi Turco, Walter Rizzetto, Mara Mucci, Aris Prodani, Samuele Segoni, Eleonora Bechis, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti, Gessica Rostellato: questi i nomi dei nove deputati che ieri hanno annunciato la loro fuoriuscita dal gruppo pentastellato di Beppe Grillo. Ad essi si aggiungerà, dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, anche il senatore Francesco Molinari. Come da copione, sono fioccate migliaia di polemiche ed aggressioni verbali e, forse, non solo quelle (Rizzetto ha dichiarato di essere stato anche picchiato) contro i “dieci dell’Apocalisse” definiti dai grillini “traditori” e “voltagabbana”.
A criticare gli ex colleghi M5S è soprattutto Walter Rizzetto: “Un linciaggio fascista”. Così Walter Rizzetto definisce a Repubblica l’aggressione di ieri sera davanti alla sede Pd. “Non sono riuscito a passare, per di più tutto avviene nel giorno della memoria. È stato un accerchiamento fisico; ho preso anche due botte, non so se volute o meno. Ad ogni modo non ho sentito nè Grillo nè Casaleggio: Grillo dice sempre che siamo ghandiani, stasera abbiamo avuto la riprova. Però c’è una cosa che non capisco: quando va Di Maio o una delegazione del M5S da Renzi va bene, quando andiamo noi no. Scusate, qual è la differenza?”.
Rizzetto poi rincara la dose scrivendo sul suo profilo Facebook: “Sappiate che ho riconosciuto in voi poco Gandhi ma molto Iosif Stalin. Poco Ghandi ma molto Augusto Pinochet. Poco Ghandi e poco Beppe Grillo, almeno quello che si conosceva un tempo. Chi parla di sola contestazione verbale avvenuta ieri sera, sbaglia o mente intenzionalmente. Avevamo cercato di denunciare questa possibile deriva mesi fa, sempre inascoltati e derisi”.
A lamentarsi anche Samuele Segoni, ex deputato M5S entrato nel nuovo gruppo “Alternativa Libera”. Questa mattina il deputato è stato intervistato da Agorà su Rai 3 ed ha dichiarato: “Abbiamo fatto la cosa giusta, uscendo da una forza politica squadrista e fascista. Ora mi chiedo se questa fosse davvero una forza democratica. Il linciaggio subito ieri è stato fomentato da parlamentari cinque stelle, nessuno ha preso le distanze a quanto mi risulta, anzi alcuni si sono complimentati nel ricorso alla violenza. Saremmo andati al Nazareno innanzitutto per ascoltare, cercheremo di avere contatti con altri fuoriusciti o indecisi, per convergere su un nome di alto profilo. Sono tantissimi quelli che si lamentano nel movimento da un anno a questa parte. A chi ci accusa di essere dei venduti, come ha fatto Di Battista, dico che se siamo andati via dopo due anni è per ragioni serie. Puntiamo ad un progetto alternativo che possa resistere nel tempo”.
Erika Carpinella