Sondaggi politici Demos: per il 62% si deve rimanere nell’euro
Come di consueto Demos si occupa di sondaggi politici riguardanti il Nordest, è la volta di un’indagine sull’Italia, la crisi e il ruolo dell’Europa, viene chiesto come ci si pone di fronte all’appartenenza all’Unione Europea e alla moneta unica.
La prima domanda è se si pensa che con l’attuale crisi economica le cose sarebbero andate peggio o meglio per l’Italia dentro o fuori l’Europa.
Qui vi è una larga fascia di persone, il 24%, che affermano, forse un po’ rassegnati, che le cose andrebbero allo stesso modo.
Tuttavia la maggioranza relativa, il 39%, pensa che sarebbero andate peggio, l’8% più del 31% che ritiene sarebbero andate meglio.
La domanda più importante di questi sondaggi politici però riguarda il futuro, ovvero se per l’Italia sia meglio uscire dall’euro e dalla UE, o solo dall’euro rimandendo nell’Unione o rimanere sia nella UE che nell’eurozona.
Qui la maggioranza schiacciante, il 62%, è perchè l’Italia rimanga nell’euro e nella UE facendo le riforme.
Solo il 21% è per uscire dall’euro, rimanendo nell’Unione, come l’Inghilterra o la Danimarca, e ancora meno, il 14% per uscire da tutto.
Tutti settori sociali sono per una permanenza nell’euro, ma c’è un’accentazione per gli under 24, gli over 65, i pensionati e gli impiegati. E politicamente gli elettori di Pd e SEL.
Ad uscire sia dall’euro che dalla Ue sono maggiormente favorevoli gli elettori di Fi, M5S, Indipendenza veneta, persone tra i 25 e i 44 anni e tra i 55 e i 64 anni, e in particolare operai, imprenditori e liberi professionisti.
Infine per l’uscita solo dall’euro, ma con la permanenza della UE, i maggiormente propensi sono i leghisti, forzisti, ed elettori di SEL, e tra i 25 e i 34 anni e i 44-54enni, e in particolare casalinge, disoccupati e liberi professionisti.