Giuliano Ferrara, pur avendo da poco lasciato la direzione del Foglio al suo ‘delfino’ Claudio Cerasa, non trasmette l’impressione di voler abbandonare il dibattito pubblico. E cosi nei giorni decisivi per l’elezione del Presidente della Repubblica affronta gli argomenti di attualità parlando di Berlusconi e Renzi che accosta a Craxi.
Secondo l’ex direttore del Foglio Craxi, Berlusconi, Renzi sono “tre personalità accomunate dal mio modo di vedere le cose, estasiato e ironico. Non ho mai pensato che Craxi fosse Garibaldi, Berlusconi uno stinco di santo e Renzi uno esente da terribili difetti. Però mi piace la leadership che agisce, che incide, la spregiudicatezza, la menzogna swiftiana”.
Intervistato da Repubblica Giuliano Ferrara aggiunge: “Berlusconi è un vecchio amico. Vedo Renzi come il suo erede”. “A 63 anni bisogna imparare a morire. L’età conta e io non sono uno che ama la fitness” ma, assicura, “l’elefantino resta nel branco sia pur ai confini della foresta”. “Momento basso – ragiona Ferrara -? Neanche uno, zero. Ma tra i momenti alti, che sono stati tanti, metto la campagna sull’aborto”.
Quindi Ferrara afferma che non ci sono nuovi incarichi in vista: “Non mi preparo a nulla. Sono un sessantenne, ho soldi da parte, le mie canine, e ho un innato senso dell’uscita. Sono andato via dal Pci in piena carriera, ho rinunciato a La7 dopo la campagna sull’aborto, alla Rai, con i suoi funzionari impiccioni, e a Radio Londra. Sono sempre andato via al momento giusto”.