“Con questa sentenza la mia famiglia ritrova la serenità necessaria per guardare con rinnovata fiducia al futuro”. E’ raggiante Clemente Mastella, nel commentare l’assoluzione – sua e della moglie Sandra Lonardo – dalle accuse di corruzione nell’ambito di un’inchiesta riguardante anche l’imprenditore e presidente del Palermo Calcio, Maurizio Zamparini, legata alla costruzione di un centro commerciale a Benevento.
Rispondendo alle domande del “Corriere dell’Irpinia”, l’europarlamentare campano sottolinea: “se fossi stato condannato, mi sarei ritirato dalla politica”, aggiungendo che “per lunghi mesi ho atteso questa sentenza, fiducioso che la Giustizia facesse il suo corso, ed oggi mi vedo restituita la mia dignità di uomo e di politico”.
Nell’intervista il fondatore dell’Udeur – candidato alle prossime europee con Forza Italia nella circoscrizione Sud – si spinge anche ad analizzare il destino dei popolari: “non possiamo parlare ancora di popolarismo, dobbiamo parlare una lingua nuova”. Mastella difende però Berlusconi: ” se Forza Italia fosse stato un altro partito sarebbe già in deflagrazione, quindi qualsiasi risultato dovesse arrivare sarebbe positivo date le condizioni”, sottolineando come “ora il duello mediatico è tra Renzi ed i cinque stelle, lui in televisione non va più”. Critiche anche al PD (“con Renzi ha perso la sua identità”) e all’attuale maggioranza (“solo il Italia il centrodestra si allea con il centrosinistra”).
L’analisi si sposta poi su tematiche comunitarie, alla vigilia della tornata elettorale per i seggi di Strasburgo. Sull’inefficiente utilizzo dei fondi europei da parte dell’Italia, Mastella incolpa la “burocrazia approssimata in Italia meridionale”, mentre sulle difficoltà lavorative dei giovani auspica un piano europeo.
Il giudizio sull’UE è però severo: “finora abbiamo seguito la linea pangermanica del rigore a tutti i costi, rispetto alla quale sono contrario. Debito pubblico e moneta unica non reggono, occorre azzerare il debito”. E aggiunge: “vanno rivisti tutti i parametri, non solo quello del 3%. Ogni anno dobbiamo pagare 50 miliardi per il debito, mi sembra assurdo”. Il politico campano auspica maggiore unità sia nella politica economica che in quella militare e nei servizi sociali, aspetti “senza i quali non riusciremo a realizzare l’obiettivo di un sistema federalista europeo”.
Da Mastella anche una riflessione sullo stato dei partiti: “mancano ideologia, cultura e preparazione; la frammentazione è come la scorciatoia nel percorso degli studi”. E poi aggiunge: “va rivalutato il territorio e recuperata la fiducia nei partiti, bisogna ritrovare la voglia di stare insieme”.
Andrea Turco