Magalli non si ritira dalla corsa al Quirinale. Anzi, rilancia. “Ad un certo punto quelli del Fatto mi hanno detto una cosa del tipo: va bene, caro Magalli, è stato divertente e tanti complimenti per il successo, però siccome il nostro sondaggio vorrebbe essere una roba seria, se lei si ritirasse, ci farebbe un mezzo piacere. Io allora gli ho detto no, mi spiace, proprio no: sarebbe come tradire la fiducia e soprattutto il messaggio che tanta gente ha affidato al mio nome e al mio faccione. Mi hanno scelto per protestare? Beh, io mi presto volentieri e resto in gara” afferma al Corriere della Sera, Giancarlo Magalli.
“Ho letto – aggiunge – che i grillini pronti a scrivere Magalli sulla scheda sarebbero già una settantina. Poi, altri deputati s’aggiungeranno. Io comunque, sia chiaro, non ci credo e non ci spero. Io mi faccio solo utilizzare dalla protesta”. Anche se, osserva il conduttore televisivo, “ci sono Paesi democratici quanto e più del nostro, e penso agli Stati Uniti e alla Francia, dove c’è l’elezione diretta del Capo dello Stato” e poi, aggiunge, “adesso tutti a fare sorrisetti perchè sta girando il mio nome, ma negli Stati Uniti, un ex attore come Ronald Reagan si rivelò poi un Presidente nient’affatto male e anche quell’altro, Arnold Schwarzenegger, si è dimostrato un eccellente governatore della California”.