Risale al 18 gennaio il ritrovamento del corpo di Alberto Nisman. Il Procuratore argentino il giorno dopo avrebbe formulato le sue accuse contro Cristina Kirchner.
Indagini in alto mare
Alberto Nisman sarà sepolto oggi al cimitero ebraico di La Tablada, periferia della capitale argentina. Ieri si è svolta una veglia privata in suo onore: i presenti non sono riusciti a trattenere la rabbia al momento della consegna di una corona floreale inviata dal dipartimento della Giustizia.
Il perito informatico Diego Lagomarsino, ultima persona che ha visto Nisman in vita, ha ammesso di avergli prestato la pistola con cui poi si sarebbe tolto la vita. “Aveva paura per le figlie” ha detto Lagomarsino, non si fidava “nemmeno della sua scorta” ha poi aggiunto. Ci si chiede, però, come mai Nisman, proprietario di due armi regolarmente registrate, abbia sentito la necessità di farsi prestare la Bersa calibro 22 di Lagomarsino, l’arma con cui presumibilmente si è ucciso.
Ruben Benitez, capo della scorta, e altri 2 agenti del team incaricato della sicurezza del procuratore Nisman sono sotto indagine da parte della polizia. In palese contrasto con il protocollo hanno interrotto le comunicazioni con il Procuratore per diverse ore al giorno senza informare i propri superiori.
Inoltre, non è ancora chiaro il motivo per cui il corpo di Nisman è stato ritrovato con 10 ore di ritardo. Gli agenti dicono che era impossibile entrare in casa, visto che la porta era chiusa dall’interno: il fabbro intervenuto sul posto ha detto, invece, che era relativamente facile aprirla. A insospettire gli inquirenti anche il fatto che la casa di Nisman possiede altre 2 entrate.
L’ombra dei servizi
E se Nisman fosse stato aiutato dai servizi argentini nel costruire la propria tesi accusatoria contro Cristina Kirchner? L’intelligence di Buenos Aires, ritenuta molto vicina a CIA (Usa) e Mossad (Israele), non ha mai visto di buon occhio il tentativo di avvicinare il paese all’Iran.
L’ex capo dei servizi Antonio Stiuso, secondo indiscrezioni raccolte dal The Guardian, sarebbe stato licenziato proprio per aver aiutato Nisman nell’inchiesta che vedeva la Kirchner in combutta con gli iraniani per insabbiare l’attentato del 1994 all’Asociación Mutual Israelita Argentina (Amia). Nisman avrebbe affrettato la formulazione delle proprie accuse perché stava per essere sostituito come la sua fonte, cioè Stiuso stesso.
Nisman, insomma, si sarebbe trovato in mezzo a una guerra interna ai servizi argentini. Lo stesso Lagomarsino sarebbe un agente della “vecchia guardia” che, secondo la Kirchner, ha ucciso Nisman per mettere in difficoltà il governo.
La Kirchner ha quindi annunciato di voler sciogliere il servizio di intelligence, ormai fuori controllo, che ha mantenuto la stessa struttura dai tempi della dittatura militare dando vita a una nuova struttura federale. Le due camere discuteranno la riforma – dovrebbe essere modificata anche la competenza delle intercettazioni che dai servizi dovrebbe passare alla magistratura – il primo di febbraio.