Landini della Fiom: ribelli Pd non possono fare niente
La vittoria di Tsipras in Grecia e la compattezza del Pd per l‘elezione del Capo dello Stato sembrano aver aumentato il divario tra la sinistra e la minoranza del Pd.
Ad allargare la distanza giungono le parole con cui il leader della Fiom Maurizio Landini attacca il Governo: “Dall’Italicum al Jobs Act i problemi restano. Il governo ha sposato una logica liberista che in Europa ha fatto disastri. Renzi ormai ha cancellato lo Statuto dei lavoratori, l’articolo 18, non ha dato risposte ai precari”.
“I ribelli Pd – afferma Landini – non possono fare niente. Al massimo cambieranno qualche virgola. Il governo finora ha scelto Confindustria piuttosto che discutere con i sindacati. Su questo fronte non cambierà nulla”.
Il leader della Fiom Maurizio Landini guarda allo spazio libero oltre il Pd. Per occuparlo, dice in un’intervista a Quotidiano Nazionale: “ci stiamo mobilitando. Come Fiom stiamo lavorando nelle fabbriche sui rinnovi dei contratti nazionali. Faremo anche ricorso alla Corte di giustizia europea e daremo vita a una consultazione straordinaria per riconquistare lo Statuto dei lavoratori” spiega Landini.
Landini e la Cosa Rossa di Rodotà
Quanto alla Cosa Rossa di Stefano Rodotà, “io sono un sindacalista. Non mi interessa essere minoranza, ma cambiare le cose. E poi i partiti sono in crisi. Aggreghiamo tutte le associazioni che operano nel sociale, come Libera di don Ciotti. Nelle prossime settimane lotteremo per estendere i diritti, mettere il lavoro al centro, contrastare la povertà e per dar vita a un’ Europa sociale”.