E’ stato senza dubbio uno dei più forti difensori stranieri che hanno giocato in Serie A nell’ultimo ventennio. Stiamo parlando del francese Lilian Thuram, ex Parma e Juventus, campione del mondo nel 1998 e d’Europa due anni dopo, nel 2000. Intervistato da Radio anch’io sport, l’ex giocatore ha espresso giudizi negativi sul nostro presidente federale, il chiacchierato Carlo Tavecchio, quindi ha analizzato la situazione generale del calcio italiano. Non sono mancati poi, commenti sulla drammatica situazione del Parma e sulle ambizioni europee della Juve.
“In Italia e in Francia c’è ancora il razzismo e il vostro presidente federale non sarebbe stato eletto in altre realtà..”
E’ arcinoto l’impegno di Thuram nel sociale, soprattutto nella violenta guerra al razzismo, e non ha mai nascosto le sue idee politiche schierandosi apertamente contro Jean-Marie Le Pen e Nicolas Sarkozy. “Cari italiani e francesi” esordisce, “purtroppo il razzismo e l’omofobia sono ancora presenti, ed è da stupidi negarne l’esistenza”. Inevitabile a questo punto dell’intervento in una delle trasmissioni radiofoniche più seguite, un commento sulle celebri ma sventurate dichiarazioni del presidente della Figc: “Tavecchio? Paga l’età, più si è avanti con l’età e più aumentano i pregiudizi, sicuramente negli Stati Uniti non avrebbe ricevuto nemmeno un voto”.
“Pogba sei un fenomeno, puoi riportare la Francia sul tetto del mondo..”
Paul Pogba è sempre più leader della Juventus e, secondo Thuram, può ancora crescere e regalare tante emozioni ai suoi tifosi. “E’ un fenomeno” confessa l’ex difensore, “vuole fare grandi cose nel calcio, a partire dai prossimi campionati europei”. Nei suoi 10 anni in Italia, passati tra Parma e Torino (sponda Juve,ndr), Thuram ha affrontato tanti campioni, quelli che da un po’ di anni preferiscono altri campionati al nostro: “La Serie A non è competitiva e quando le italiane giocano in Champions League la differenza è evidente”. Infine, ecco la sua opinione sul disastroso momento che si sta vivendo lungo la Via Emilia: “Da quando sono andato via il Parma ha vissuto un sacco di problemi, la colpa è di chi ha gestito la società”.