La volta scorsa erano stati 101, questa volta 43. Probabilmente. Nel 2013 si chiamavano “franchi tiratori”, tutti interni al Pd: prima impallinarono Marini (mancarono 151 voti per raggiungere il quorum), poi Prodi (101 ma c’è chi dice 120). Oggi invece Maurizio Gasparri li ha ribattezzati “franchi soccorritori”. I primi colpirono il professore per pugnalare Bersani, i secondi hanno virato su Mattarella for president per annientare il patto del Nazareno.
Stavolta gli infedeli alla linea del partito sono tutti di Forza Italia e, come riporta il cronista dell’Espresso Marco Damilano, da sabato mattina gira già una lista dei 43 incriminati. La spaccatura è profonda all’interno di Forza Italia. E Berlusconi sembra non controllare più la sua creatura. Tanto che oggi Libero parla già di un nuovo progetto politico: la Lega delle libertà. Una fusione con Carroccio.
I franchi soccorritori sarebbero 43
Se è vero che l’attendibilità del documento è ancora tutta da dimostrare, non nuoce fare qualche conto. Forza Italia si è presentata alla partita del Colle con un bel gruzzoletto di grandi elettori: 142 in tutto. Alla quarta votazione, quella decisiva, i voti per Mattarella sono stati 665: 36 voti in più rispetto ai 629 provenienti da Pd (444), Sel (33), Per l’Italia (13), Scelta Civica (32), Gruppo Misto (32) e Area Popolare (75). Le schede bianche sono state 105, le nulle 13. Secondo la matematica, quindi, mancherebbero 37 voti di Forza Italia confluiti sul nome di Sergio Mattarella.
Ma, si sa, nel catafalco tutto è possibile. Perciò, se ammettiamo un margine di infedeltà per ogni partito o se prendiamo per buona le ricostruzioni dei giornali di ieri, i franchi soccorritori potrebbero essere stati molti di più. Basta considerare le 13 schede nulle, i 2 voti a Martino (candidato di bandiera di Fi) e quello a Razzi (probabilmente il suo). Secondo il Corriere, 15 schede bianche potrebbero essere attribuibili anche a Pd e a Ncd, perciò quelle di Forza Italia sarebbero solo 75. I franchi soccorritori diventerebbero 72. Un caos.
Rossi: “Letta e Verdini hanno rovinato Berlusconi”
I primi indiziati sono i 38 fittiani che hanno, fin dall’inizio, giocato una partita a sé. Molti hanno votato Mattarella (democristiano come Fitto) per intralciare il patto tra spregiudicato e pregiudicato. Dichiarando apertamente scheda bianca. Eppure la lista sembra essere più ampia e certamente più trasversale. Ecco alcuni dei nomi. I deputati sono 28 tra cui Maurizio Bianconi, Adriano Biasotti, Michela Brambilla, Basilio Catanoso, Nicola Ciracì, Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Sestino Giacomoni, Cosimo Latronico, Piero Longo, Giovanni Mottola, Massimo Parisi, Gianfranco Rotondi, Francesco Saverio Romano, Elivira Savino, Luca Squeri, Elio Vito. I senatori, 15 tra cui Bernabò Bocca, Riccardo Conti, Ciro Falanga, Pietro Liuzzi, Eva Longo, Lionello Pagnoncelli, Antonio Razzi, Domenico Scilipoti.
Uno di questi ultimi dovrebbe essere anche Denis Verdini, attaccato dai falchi del partito anti-nazareno tra cui Maria Rosaria Rossi: “Gianni Letta e Verdini hanno rovinato Berlusconi. Se ne devono andare. Hanno mandato il capo a trattare con Renzi con le armi scariche. Gli ha dato la legge elettorale, le riforme, tutto. E quello lo ha fregato. La colpa è di Verdini e Letta”. Ora Berlusconi sarà chiamato a rimettere insieme i cocci. Ma nel partito molti potrebbero non seguirlo più.
Rettifica Deputato Forza Italia Basilio Catanoso
“Dal punto di vista deontologico, prima di scrivere, i giornali dovrebbero controllare le fonti al fine di evitare topiche ridicole e clamorose”: così il deputato di Forza Italia Basilio Catanoso, commenta la notizia di una “lista dei veleni” pubblicata oggi da “L’Espresso” nella quale è inserto in un elenco di deputati che avrebbero tradito Berlusconi votando Mattarella. “Un inutile esercizio di fandonie – prosegue l’.on. Catanoso -. Sarebbe bastato leggere il mio post su Facebook, pubblicato prima del voto … e mantenuto anche dopo, per avere chiara l’idea”. Questo il post dell’ on.Catanoso: “Il PD e #Renzi ci avevano assicurato un percorso condiviso sul Presidente della Repubblica, ma non hanno mantenuto i patti. Non sono d’accordo con la decisione dei vertici di Forza Italia di essere in aula e votare scheda bianca; avrei preferito che il partito, con tutto il #centrodestra, optasse per contarsi con una strategia di piena opposizione. Tuttavia sono abituato a mantenere gli impegni e a essere leale: pertanto mi adeguo ad una decisione che non considero la migliore”.