Sondaggio Emg per Tg La7: in risalita PD e fiducia in Renzi, ampio gradimento per Mattarella
È stato presentato come ogni lunedì nel corso del Tg La7 di Enrico Mentana il sondaggio Emg, realizzato questa settimana dopo l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica. E proprio il gradimento del nuovo Capo dello Stato, il dodicesimo della storia repubblicana, è il primo dato del sondaggio Emg, il quale evidenzia come ben il 69% degli italiani esprima un giudizio favorevole verso Sergio Mattarella: un valore, tuttavia, al netto del 35% di intervistati che per motivi diversi non esprime un’opinione.
La campagna per il Quirinale risolleva il dato sulla fiducia nel Presidente del Consiglio Matteo Renzi, considerato il vero vincitore di quest’elezione, dopo settimane di calo di popolarità: in sette giorni, infatti, Renzi passa dal 31% all’attuale 34%. Stabile è il grado di fiducia verso Salvini (23%), mentre si registra una flessione per Silvio Berlusconi (16%), uno degli sconfitti della scorsa settimana insieme a Beppe Grillo, anche lui evidenziato in calo (13%). Cresce al 10%, invece, Nichi Vendola, con SEL che ha contribuito all’elezione dell’ex giudice costituzionale.
Guardando alle intenzioni di voto, il sondaggio Emg ci mostra come il PD riprenda vigore dopo l’elezione di un suo rappresentante al Colle, mostrandosi questa volta compatto nel sostegno ad esso: il partito di Renzi cresce così in una settimana dal 35,2% al 36,6%. Nell’area di centrosinistra avanza di qualche decimale anche SEL, ora al 4,9%, mentre nel centrodestra arretra in maniera significativa Forza Italia, che si attesta al 13,1% (-0,9 rispetto alla precedente rilevazione). Pressoché invariato il dato di Lega Nord (14,9%), NCD-UDC (3,3%) e Fratelli d’Italia (3,4%). Piccolo smottamento, infine, per il Movimento 5 Stelle, sceso al 19,7% (-1,1).
Complessivamente, quindi, la coalizione di centrosinistra (42,6%), mostrandosi compatto nel sostegno al neo-presidente, riprende un maggior margine di vantaggio sul centrodestra (34,7%). L’area dell’astensione si restringe in una settimana al 41,8%, ma nel complesso la fetta di elettorato che non si esprime per un partito aumenta per via della significativa crescita degli indecisi, pari ora al 18,1% degli elettori.