Il grande colpo della sessione invernale di calciomercato l’ha fatto il Chievo Verona che, con appena 1000 Euro potrà rilevare il cartellino di Nicola Pozzi, scappato dall’inferno di Parma. Sì, avete capito bene: i due club si sono accordati per un prestito con diritto di riscatto fissato a 1000 Euro, cifra spaventosamente bassa per gli affari del mondo del calcio. L’attaccante ventottenne, con un passato importante all’Empoli e alla Sampdoria, ora dovrà dimostrare tutto il suo valore al club veronese, inguaiato nella lotta per non retrocedere.
C’era una volta il Parma, la provinciale più bella d’Italia..
L’addio di Antonio Cassano dal Parma è stato il primo di una lunghissima serie: in pochissimi giorni, tutti i pezzi pregiati della rosa hanno salutato un club allo sbando e che è sempre più ultimo in classifica. Nonostante gli addii, le polemiche relative alle mensilità arretrate e il caos riguardante la misteriosa nuova proprietà, Roberto Donadoni non ne vuole proprio sapere di rassegnare le dimissioni e farà di tutto per salvare quella che era la provinciale più bella d’Italia. Chi può dimenticarsi il Parma dell’era Parmalat con una lista lunghissima di campioni in campo (Gianfranco Zola, Faustino Asprilla, Gigi Buffon, Fabio Cannavaro, Juan Sebastian Veron ed Hernan Crespo giusto per citarne qualcuno, ndr), che ha portato in Emilia la bellezza di 3 Coppe Italia, 2 Coppe Uefa ed una Coppa delle Coppe?
Dov’è la Figc che ha messo, al primo posto dei suoi obiettivi, ‘la difesa dei settori giovanili’?
Parma ha avuto ed ha tuttora, un settore giovanile all’avanguardia, che dà lavoro a molte persone: con il caos che sembra regnare da quelle parti, che ne sarà del futuro non soltanto dei giovanissimi calciatori ma anche di tutti gli allenatori, preparatori atletici e dirigenti vari? In Città c’è chi ha paragonato questa triste situazione a quella del crack finanziario della Parmalat: certo, la nuova proprietà albanese pare avere le spalle coperte dal punto di vista economico, ma come mai i pagamenti tardano ad arrivare ai dipendenti, giocatori e non? A spaventare è il silenzio delle istituzioni del mondo del calcio che, in tempi non lontani, hanno parlato di politiche a difesa dei vivai e delle società che decidono di investire sui giovani. Il Parma, così come altri club in difficoltà, rappresenta un patrimonio per il calcio italiano, da difendere con tutte le forze nonostante infelici gestioni che si sono susseguite nel passato.