Presunta compravendita voti, nove ex grillini fanno esposto alla Procura

Pubblicato il 4 Febbraio 2015 alle 10:26 Autore: Erika Carpinella

Nuovo caso di presunta compravendita voti in Parlamento. Nove ex grillini (Walter Rizzetto, Aris Prodani, Marco Baldassarre, Gessica Rostellato, Mara Mucci, Sebastiano Barbanti, Samuele Segoni, Tancredi Turco ed Eleonora Bechis), assistiti dall’avvocato Claudio Coratella, hanno presentato un esposto alla Procura di Roma per accertare una presunta corruzione legata ad un tentativo di compravendita voti, nell’imminenza dell’elezione del Capo dello Stato.

I fatti risalgono al 29 gennaio scorso, quando durante il programma tv Servizio Pubblico viene mandata in onda un’intervista al deputato grillino Paolo Nicolò Romano. Quest’ultimo ha affermato che gli era stato fatto leggere da parte di un altro parlamentare del MoVimento Cinque Stelle un sms dal quale traspariva l’esistenza di un sistema di compravendita di voti in cambio di un “posto come sottosegretario”.

Compravendita voti via sms?

Più precisamente il deputato del M5S ha dichiarato: “Ho visto con i miei occhi alcuni sms che hanno ricevuto dei miei colleghi, dove venivano promessi soldi (tanti soldi) e incarichi a chi fosse fuoriuscito e avesse formato un nuovo gruppo”. “Speravo e spero tuttora che l’onestà prevalga su tutti gli eletti pentastellati, ma se verrà confermata questa fuoriuscita vorrà dire che molto probabilmente qualcuno avrà ceduto alle tentazioni del palazzo”.

Poco dopo sempre su Facebook scrive: “Preciso che il messaggio non l’ho ricevuto io, ma letto sullo schermo del telefono di un collega, potrebbe anche trattarsi di un fake o uno scherzo, fatto sta che il dubbio mi è venuto… Ovvio che se dovessi riuscire ad avere prove certe, non esiterei un attimo ad andare a denunciare il tutto in procura”.

 compravendita voti

Alla Procura i fuoriusciti M5s chiedono ora di convocare Romano e di acquisire i messaggi “inviati e ricevuti” da colui che verrà indicato come ricevente del messaggio in oggetto e se nei fatti siano ravvisabili estremi di uno o più reati.

Erika Carpinella